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Guerra Medio Oriente: Israele bombarda Beirut e sud del Libano, almeno 12 morti

• Sep 20, 2024, 7:47 AM
5 min de lecture
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Israele ha compiuto un raid sulla periferia meridionale di Beirut, una delle roccaforti di Hezbollah in Libano già colpita a più riprese quest'anno, ha confermato l'esercito nel pomeriggio di venerdì.

Il bilancio è di almeno 12 morti e 66 feriti secondo il governo libanese, incluso l'obiettivo dell'attacco Ibrahim Aqil, membro del Consiglio del Jihad, il più alto organo militare di Hezbollah. La notizia del decesso dell'uomo, che era succeduto a Fouad Shukr ucciso a luglio, è stata diffusa dall'esercito israeliano ma non è stata confermata dal movimento sciita.

Residenti e testimoni parlano di tre esplosioni consecutive, di strade piene di macerie e auto incenerite dalle fiamme.

L'attacco segue di poco il lancio di circa 150 missili in tre ondate dal Libano verso il nord di Israele, la maggior parte caduta in aree aperte.

Hezbollah ha rivendicato la responsabilità degli attacchi, diretti verso obiettivi che includevano tre siti militari israeliani e avvenuti a meno di 24 ore dal discorso del suo leader Hassan Nasrallah, che aveva promesso di punire Israele per le esplosioni simultanee dei dispositivi elettronici in dotazione al gruppo islamista questa settimana.

Giovedì sera le Forze di Difesa Israeliane (Idf) avevano attaccato decine di postazioni lanciarazzi nel sud del Libano, nel tentativo la rappresaglia annunciata anche dall'Iran. Nell'offensiva, la maggiore in Libano da quasi un anno a questa parte, da quando è cominciato il conflitto con Hamas a Gaza, sono state colpite circa cento postazioni oltre a centinaia di razzi pronte a essere sparate. Hezbollah confermato finora un morto negli attacchi.

La forza di pace delle Nazioni Unite stanziata nel sud del Libano, a guida italiana, ha confermato “una pesante intensificazione delle ostilità attraverso la Linea Blu”, che demarca il confine con Israele dopo il ritiro delle truppe israeliane nel 2000.

Le parole di Nasrallah contro Israele e i nuovi raid a Gaza, in Cisgiordania e Libano

La doppia sortita dell'intelligence israeliana (preparata per circa 15 anni secondo funzionari Usa) è stata definita un "atto di guerra" dal leader di Hezbollah Nasrallah, che ha parlato giovedì in un discorso televisivo di "linee rosse tutte superate", come fatto già in passato dopo le uccisioni mirate di operativi di alto livello del fronte di milizie creato da Teheran in Medioriente.

"Tali atti incontreranno presto una risposta schiacciante dal fronte della resistenza", ha scritto a Nasrallah in una lettera il comandante delle Guardie della rivoluzione iraniana, Hossein Salami.

Finora sono state le milizie affiliate, a partire da Hezbollah (ancora nella giornata di giovedì) e dagli Houthi in Yemen ad attaccare Israele, mentre l'Iran ha reagito direttamente solo lo scorso aprile.

I rischi per il futuro sono accompagnati da attacchi e vittime sul terreno che avvengono puntuali dallo scorso 7 ottobre.

Almeno 15 palestinesi sono morti in due raid aerei su Gaza City nelle prime ore di venerdì, e sette in un'operazione militare a Qabatiya nel nord della Cisgiordania partita giovedì, ha riportato l'agenzia palestinese Wafa.

In quest'ultimo caso militari israeliani avrebbero anche spinto a calci giù da un tetto un palestinese ferito, secondo video che circolano sui social e verificati dall'emittente Al-Jaazera.

Venerdì mattina Abu Haider al Khafaji, un miliziano del gruppo sciita iracheno Kata'ib Hezbollah supportato da Teheran, è stato vittima di un omicidio mirato mentre era in auto verso l'aeroporto di Damasco, in Siria, come ha confermato il gruppo.

L'Onu si riunisce per evitare un'escalation della guerra in Libano

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha mandato un messaggio di solidarietà al popolo libanese sostenendo che il Paese "non può vivere nel timore di una guerra imminente" e che i suoi devono impegnarsi nella diplomazia per evitare "un'escalation che non interessa a nessuno".

Gli Stati Uniti sono “spaventati e preoccupati per una potenziale escalation”, ha dichiarato la portavoce Karine Jean-Pierre, mentre la Casa Bianca sembra avere abbandonato la speranza di concludere un accordo di tregua a Gaza durante la presidenza Biden, ha riportato il Wall Street Journal.

Le stesse autorità del Libano, il cui governo è influenzato dalla presenza militare e politica di Hezbollah a Beirut e nel sud del Paese, hanno accusato Israele degli attacchi subiti.

Il primo ministro Najib Mikati ha invitato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che ne discute venerdì, a prendere posizione per fermare l'"aggressione" e la “guerra tecnologica” di Israele.