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Inchiesta ultras Inter e Milan: Inzaghi, Zanetti, Skriniar e Calabria convocati da pm come testimoni

• Oct 2, 2024, 10:32 AM
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La bufera dell'inchiesta "Doppia curva" della Procura antimafia di Milano si abbatte anche su tesserati e dirigenti di Inter e Milan. Nei prossimi giorni gli inquirenti convocheranno in qualità di testimoni l'allenatore neroazzurro Simone Inzaghi, il vicepresidente Javier Zanetti, l'ex difensore Milan Skriniar e, sul fronte rossonero, il capitano Davide Calabria.

I quattro, infatti, compaiono negli atti dei pm milanesi, nelle intercettazioni delle telefonate dei capi ultras, ma anche nelle tracce di conversazioni e incontri. Buona parte di questi contatti è da ricondurre alle pressioni dei vertici del tifo organizzato per ottenere biglietti gratis da rivendere poi a prezzi anche decuplicati.

Gli incontri dei capi ultras con dirigenti e tesserati

A Zanetti, in particolare, gli investigatori chiederanno conto del dialogo in cui l'ultrà neroazzurro Marco Ferdico dice di aver saputo dall'ex calciatore che "ci sono dei funzionari di polizia che stanno monitorando la curva anche per l’accaduto che è successo al povero Vittorio che è morto tragicamente in strada…". L'ex capo della Curva Nord Boiocchi in realtà è stato freddato da due sicari in motocicletta sotto casa, la sera del 29 ottobre 2022.

Le indagini hanno poi documentato gli incontri dei capi ultras neroazzurri con Skriniar - sembra per tentare invano di convincerlo a restare all'Inter - e con Inzaghi, raggiunto dai "tifosi" anche solo per discutere dello scarso rendimento della squadra in campo.

Per quanto riguarda Inzaghi, però, gli inquirenti sono concentrati soprattutto sulla cessione dei biglietti e sulla telefonata in cui Marco Ferdico chiede esplicitamente all'allenatore di intercedere con l'ad Marotta (oggi presidente) per ottenere 1.500 biglietti per la finale di Champions Leaghe contro il Manchester City a Istanbul. E ottiene la promessa di Inzaghi: "Parlo con Ferri, con Zanetti, con Marotta, poi ti faccio sapere qualcosa. Mi attivo e ti dico cosa mi dicono", assicura il mister.

Ferdico avrebbe incontrato anche altri giocatori dell'Inter, come Calhanoglu e Barella. Con il calciatore turco ci sarebbe stata perfino una cena nel mese di agosto alla presenza delle rispettive famiglie e di quella di Antonio Bellocco, l'emissario della 'ndrangheta diventato uno dei capi della Nord dopo l'uscita di scena di Boiocchi.

Un altro incontro da chiarire è quello di Calabria a Cologno Monzese, nel febbraio 2023, con il capo ultrà rossonero Luca Lucci, daspato e condannato per droga, e lo storico portavoce della Sud, il "Barone" Giancarlo Capelli.

"Agevolazione colposa e sudditanza"

A tutto ciò vanno poi aggiunte le testimonianze del presidente dell’Organismo di vigilanza e garanzia Adriano Raffaelli e del Senior security manager dell’Inter Gianluca Cameruccio sulle infiltrazioni delle ’ndrine. Le loro dichiarazioni, a parere dei pm, attestano "ancora una volta la totale sottovalutazione del fenomeno e il completo scollamento dalla realtà dello stadio, non senza considerare alcune omissioni in malafede" da parte del club neroazzurro.

Il presidente Beppe Marotta esclude le omissioni in malafede. "La società è parte lesa e ha operato con presupposti di trasparenza e lealtà. Ci sono a volte fenomeni che vanno fuori dal perimetro aziendale e che sono difficili da controllare. L’Inter è una società integerrima che agisce in modo trasparente", ha dichiarato in replica ai pubblici ministeri.

Sulla condotta di Inter e Milan (anche gli ultras rossoneri avevano accesso ai biglietti illegalmente) la procura ha aperto una "procedura di prevenzione" per evitare il "commissariamento" dei club. I pm parlano di un’alternanza di "atteggiamenti variabili tra agevolazione colposa e sudditanza" da parte dell’Inter che "intrattiene (indirettamente) rapporti con la criminalità organizzata ed è incapace di interrompere in maniera netta tali relazioni".