Stati Uniti minacciano di tagliare le forniture di armi a Israele
Gli Stati Uniti hanno minacciato di tagliare alcuni aiuti militari a Israele se non verrà permesso l'accesso degli aiuti umanitari a Gaza entro 30 giorni.
L'avvertimento scritto dell'amministrazione di Joe Biden al governo di Benjamin Netanyahu è il più forte ammonimento formale mai ricevuto dall'alleato americano dall'inizio della guerra a Gaza.
Nella lettera, firmata martedì dal Segretario di Stato americano Antony Blinken e dal Segretario alla Difesa Lloyd Austin, gli Stati Uniti hanno dichiarato di essere "profondamente preoccupati per il deterioramento della situazione umanitaria" nella regione.
Secondo la lettera, il mese scorso Israele avrebbe negato o impedito il trasporto di quasi il 90 per cento degli aiuti umanitari a Gaza.
"Abbiamo detto molto direttamente a Israele che ci opponiamo ai loro attacchi quasi quotidiani in aree densamente popolate di Beirut", ha dichiarato il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby, durante un briefing.
Fonti di sicurezza e analisti riferiscono che Israele ha rimosso le mine e stabilito nuove barriere alla frontiera tra le alture del Golan occupate e una striscia demilitarizzata al confine con la Siria.
La mossa suggerisce che Israele potrebbe cercare di colpire Hezbollah per la prima volta da più a est lungo il confine libanese, creando allo stesso tempo un'area da cui poter tenere sotto controllo liberamente il gruppo armato e prevenire le infiltrazioni, hanno detto le fonti.
Intanto, almeno 90 razzi sono stati lanciati contro Israele dal Libano martedì sera e uno è atterrato in un cortile vicino alla città settentrionale di Haifa, secondo quanto riferiscono le Forze armate israeliane.
A Gaza continua il terrore: 15 vittime al sud della Striscia
Gli attacchi israeliani continuano anche nel sud della Striscia di Gaza. Nelle ultime ore almeno 15 persone, tra cui sei bambini e due donne, sono state uccise.
Le critiche nei confronti di Israele sono diventate sempre più diffuse nell'ambito della politica globale e sono diventate sempre più forti a seguito dell'invasione di terra del Libano e degli attacchi israeliani contro le forze di pace delle Nazioni Unite.
Il leader ad interim di Hezbollah ha dichiarato martedì che il gruppo militante libanese è concentrato sul "fare del male al nemico" prendendo di mira Haifa e altre parti di Israele, compresa Tel Aviv.
Lo sceicco Naim Kassem, vice capo di Hezbollah, che ha assunto la leadership dopo che Hassan Nasrallah è stato ucciso in un attacco aereo israeliano, ha giurato in un discorso televisivo di "sconfiggere i nostri nemici e cacciarli dalle nostre terre".
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