Il Kazakistan chiude 130 piattaforme di criptovalute: giro di vite sull'economia sommersa
Il Kazakistan ha intensificato la lotta contro la criminalità finanziaria, chiudendo 130 piattaforme di criptovalute legate al riciclaggio di denaro e confiscando beni digitali per un valore di 16,7 milioni di dollari (14,4 milioni di euro). Lo ha riferito l'Agenzia kazaka per il monitoraggio finanziario (Afm).
Secondo l'Agenzia, le piattaforme ombra erano utilizzate da gruppi criminali in Kazakistan, Russia, Ucraina e Moldavia per riciclare i proventi del traffico di droga e delle frodi online.
L'agenzia ha descritto lo schema come un processo a più fasi. I trafficanti di droga e i criminali informatici trasferivano prima i loro profitti, in valuta fiat o criptovaluta, ai portafogli di scambio, dove i fondi venivano convertiti e instradati attraverso una serie di transazioni per mascherarne l'origine.
"Questi exchange illeciti agiscono come riciclatori di denaro professionale, incassando e trasferendo i proventi criminali all'estero", si legge nella dichiarazione dell'Afm. "Si basano su conti bancari e portafogli appartenenti a prestanome".
Secondo la legge kazaka, solo le piattaforme autorizzate dall'Autorità per i servizi finanziari di Astana (Afsa) e integrate nel sistema bancario nazionale possono operare. L'Autorità pone una forte enfasi sulla cybersicurezza e sulla protezione dei dati personali.
"L'Afsa esamina rigorosamente la sicurezza dell'archiviazione degli asset dei clienti durante la concessione della licenza, richiedendo conti clienti segregati e un'infrastruttura informatica verificata che soddisfi rigorosi standard di cybersecurity", si legge nella dichiarazione.
Da lunedì, 27 fornitori di servizi di asset digitali (Dasp), tra cui 12 borse di criptovalute, sono autorizzati a operare in Kazakistan. Tutti sono soggetti a un monitoraggio finanziario continuo e alla conformità con le normative antiriciclaggio e contro il finanziamento del terrorismo.
Reti nascoste di cash-out
L'Afm ha anche scoperto 81 gruppi clandestini specializzati nella conversione di fondi illeciti in contanti, con transazioni totali superiori a 38,5 milioni di euro.
In un Paese che si vanta della sua cultura dei pagamenti digitali, dove è possibile pagare un tozzo di pane con un codice QR, il contante rimane uno dei pochi modi per nascondere l'attività finanziaria.
Il vicepresidente dell'Afm, Kairat Bizhanov, ha osservato che i prelievi di contante continuano a crescere, raggiungendo quest'anno i 21 miliardi di euro, ovvero 1,6 miliardi in più rispetto al 2024. I bancomat sono identificati come una delle principali vulnerabilità del sistema.
Ha sottolineato che i trasferimenti anonimi rimangono una sfida fondamentale, in quanto permettono al denaro di muoversi attraverso il sistema senza identificare né il mittente né il destinatario.
Per affrontare questo problema, l'Afm e la Banca Nazionale del Kazakistan stanno introducendo nuove misure di sicurezza.
I depositi in contanti superiori a 500mila tenge (802 euro) richiederanno presto agli utenti di inserire un numero di identificazione personale. A partire dal primo gennaio, inoltre, le banche dovranno conservare i filmati dei bancomat per almeno 180 giorni.
"Inoltre, si sta valutando la possibilità di effettuare una verifica biometrica attraverso il riconoscimento facciale o delle impronte digitali. Queste misure contribuiranno a colmare le lacune delle transazioni anonime", ha dichiarato Bizhanov.
Altre violazioni finanziarie
Le autorità hanno anche smantellato 18 strutture illegali per la produzione di tabacco e alcol e hanno intercettato l'esportazione illegale di prodotti petroliferi per un valore di 27 milioni di euro.
Le forze dell'ordine hanno sequestrato vapes per un valore di 19 milioni di euro, vietati in Kazakistan dal 2024, e hanno chiuso 62 operazioni di gioco d'azzardo clandestino, tra cui 11 casinò online.
"Una parte significativa delle violazioni finanziarie deriva dalle attività delle società di comodo", ha aggiunto Bizhanov.
Negli ultimi tre anni, le autorità fiscali hanno cancellato 3.600 entità di questo tipo, che avevano facilitato più di 30mila transazioni fittizie per un valore di 450 milioni di euro.
Il Kazakistan mira a ridurre la quota dell'economia sommersa al 15% del PIL entro la fine di quest'anno, mentre le autorità rafforzano il controllo sul sistema finanziario del Paese, in rapida digitalizzazione.
Today