Trump e Putin al telefono "per la pace" in Ucraina, ma il Cremlino smentisce
Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov smentisce le notizie di stampa sulla telefonata tra il presidente russo Vladimir Putin e Donald Trump. Lo riporta la Tass.
"Non c'è stata alcuna conversazione - ha detto Peskov ai giornalisti lunedì - Questo è l'esempio più chiaro della qualità delle informazioni che vengono pubblicate oggi, a volte anche in testate di tutto rispetto. Non corrisponde assolutamente alla realtà. È pura finzione, è semplicemente una falsa informazione”, ha sottolineato.
Al contrario, Peskov ha detto che "l'operazione militare speciale continuerà sino al raggiungimento di tutti gli obiettivi fissati da Mosca".
La telefonata evocata tra Trump e Putin
Secondo il Washington Post, dopo la vittoria alle elezioni ci sarebbe stato il primo contatto telefonico tra il neo eletto presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il presidente russo, Vladimir Putin. La notizia, riportata dal quotidiano statunitense, è rimbalzata ieri in tutto il mondo, pur non avendo la conferma dagli staff dei diretti interessati.
Washington Post dichiara di aver riportato le dichiarazioni di fonti vicine al tycoon, che però hanno chiesto di restare anonime. Durante la presunta chiamata, Trump "ha consigliato al presidente russo di non inasprire la guerra in Ucraina e gli ha ricordato la considerevole presenza militare di Washington in Europa".
Seppure non recentemente al telefono con Putin, il presidente Usa neoeletto ha più volte dichiarato di voler proseguire le conversazioni per discutere "della rapida risoluzione della guerra in Ucraina". Un obiettivo ancora lontano: è allerta in quasi tutta l'Ucraina per gli attacchi russi.
In Ucraina la guerra però si intensifica
L'allerta antiaerea è scattata nella maggior parte delle regioni ucraine, con le autorità militari di Kiev che hanno confermato il decollo di caccia bombardieri russi verso il Paese.
Sono otto i bombardieri strategici Tupolev Tu-95 che si sono diretti in Ucraina, secondo un messaggio diramato si Telegram dall'aeronautica di Kiev.
Nella notte, almeno sei persone sono state uccise e una ventina altre ferite negli attacchi russi a Mykolaiv e Zaporizhzhia, nel sud del Paese, secondo le autorità locali.
"Sono scoppiati incendi negli edifici residenziali della città e tutti i servizi di emergenza sono sul posto", ha scritto su Telegram il governatore della regione di Mykolaiv, Vitaly Kim, riferendo cinque morti e un ferito. "I russi hanno nuovamente attaccato la nostra città con i droni", aveva riferito in precedenza il sindaco di Mykolaiv Oleksandr Senkevich.
Sul campo si prepara l'offensiva russa
Sul campo, la tensione non sembra scemare. La Russia ha radunato un contingente di decine di migliaia di uomini, tra cui truppe nordcoreane arrivate di recente, per lanciare un assalto alle posizioni ucraine nella regione russa di Kursk.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che circa 11mila soldati nordcoreani si troverebbero nella regione, dove l'incursione militare delle forze di Kiev, in corso da tre mesi, è in stallo. Il New York Times ha riferito ieri che circa 50mila soldati russi e nordcoreani sarebbero pronti a dare inizio all'offensiva.
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