Secondo gli Usa la tregua tra Israele e Hezbollah in Libano è "a portata di mano"
L'inviato speciale della casa Bianca Amos Hochstein, che conduce i colloqui di tregua tra Israele e Hezbollah in Libano, ha dichiarato che un accordo per porre fine alla guerra tra le due parti è "alla nostra portata" martedì.
Gli alleati di Hezbollah nel governo libanese hanno riferito che il gruppo militante ha risposto positivamente alla proposta che sia i suoi combattenti che le forze di terra israeliane si ritirino da una zona cuscinetto delle Nazioni Unite nel sud del Libano, secondo Hochstein, rappresentante dell'amministrazione Biden.
In questo scenario, la zona cuscinetto sarebbe sorvegliata da migliaia di forze di pace Onu e truppe libanesi aggiuntive.
Hochstein ha dichiarato di aver avuto "colloqui costruttivi" con il presidente del Parlamento libanese, che sta mediando per il gruppo.
"In ultima analisi, spetta alle parti raggiungere una conclusione per questo conflitto. È ora alla nostra portata", ha dichiarato Hochstein, aggiungendo che la parte libanese attende ora di conoscere l'esito dei colloqui di Hochstein con i funzionari israeliani.
Restano i punti critici
Nonostante la sua positività, Hochstein ha ammesso che i dettagli tecnici di una potenziale tregua sono ancora irrisolti.
È probabile che Israele chieda una maggiore presenza di forze dell'ordine lungo la zona cuscinetto che delimita i due Paesi, compresa la possibilità di condurre operazioni militari contro le minacce di Hezbollah.
La zona cuscinetto, nota come "linea blu", è stata istituita per la prima volta dalle Nazioni Unite nel 2000 per verificare se Israele si fosse completamente ritirato dal Libano.
È pattugliata dai soldati di pace della Forza interinale delle Nazioni Unite in Libano (Unifil), istituita per creare un'area nel sud del Paese libera da forze armate diverse da quelle dell'esercito libanese.
È probabile che il Libano si opponga a ulteriori operazioni militari nella zona cuscinetto, dove i membri dell'Unifil hanno riferito di essere stati colpiti da attacchi missilistici dopo l'intesificazione delle tensioni tra Israele e Hezbollah.
Martedì, quattro soldati sono stati feriti quando un razzo ha colpito una base dell'Unifil nel sud del Libano in due incidenti separati nel villaggio di Ramyah, vicino al confine tra Israele e Libano.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno incolpato Hezbollah per gli incidenti.
Israele ha accusato l'Unifil di chiudere un occhio su Hezbollah e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto che la forza si ritiri dalle "aree di combattimento".
Le Nazioni Unite hanno insistito sul fatto che le proprie forze di pace rimarranno nella regione, mentre Italia, Francia, Regno Unito e Germania hanno condannato gli attacchi alle forze di pace come contrari al diritto internazionale.
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