Medio Oriente: almeno 88 morti a Gaza per attacchi israeliani, bombe sul sud del Libano
Un'ondata di massicci attacchi israeliani ha colpito il nord e il centro della Striscia di Gaza, nella notte tra mercoledì e giovedì. Almeno 66 persone sono state uccise e oltre cento ferite a Beit Lahia, nel nord, e altre 22, tra cui dieci minori, sono state uccise in un quartiere settentrionale di Gaza City. Lo ha riferito l'agenzia di stampa palestinese Wafa.
I soccorritori sono al lavoro per estrarre eventuali superstiti e vittime dalle macerie.
Gli attacchi delle forze di difesa israeliane hanno ucciso altre tre persone nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia. Secondo gli ultimi dati forniti dalle autorità sanitarie palestinesi, almeno 43.85 persone sono state uccise e 104.092 ferite nella guerra in corso.
L'Idf bombarda la periferia di Beirut
Nuovi bombardamenti hanno distrutto diversi edifici anche nella periferia meridionale di Beirut, in Libano, in particolare contro il quartiere di Haret Hreik, nei sobborghi di Dahieh che Israele sostiene essere una roccaforte di Hezbollah.
Un uomo è invece morto a causa del lancio di razzi di Hezbollah dal Libano sulla città di Nahariya, nel nord di Israele. I miliziani hanno lanciato circa 25 razzi sulla città ma gran parte sono stati intercettati.
Il ministero della Sanità libanese ha poi riferito che sono almeno 13 i morti e 44 i feriti negli attacchi israeliani sulla zona di Maarakeh, nel distretto di Tiro, nel Sud del Paese. Il bilancio è provvisorio e probabilmente destinato a salire. Altri tre morti per i raid israeliani si sono registrate a Shaaitiyeh, sempre nel distretto di Tiro.
Emessi i mandati di arresto internazionale per Netanyahu e Gallant
Intanto la Corte penale internazionale ha respinto il ricorso di Israele e ha emesso i mandati di arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e per il suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant.
Israele aveva provato a contestare l'autorità della Corte chiedendo che il procedimento fosse sospeso. Ma i giudici ritengono Netanyahu e Gallant responsabili di crimini di guerra tra cui l'uso della fame come arma oltre a "i crimini contro l'umanità di omicidio, persecuzione e altri atti disumani".
La corte ha anche precisato di avere ragionevoli motivi per ritenere i due responsabili di "aver diretto intenzionalmente un attacco contro la popolazione civile". Ci sono "fondati motivi di ritenere che entrambi gli individui abbiano intenzionalmente e consapevolmente privato la popolazione civile di Gaza di beni indispensabili alla loro sopravvivenza, tra cui cibo, acqua, medicine e forniture mediche, nonché carburante ed elettricità, almeno dall'8 ottobre 2023 al 20 maggio 2024".
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