Il premio Sakharov González promette di tornare in Venezuela dopo l'insediamento di Maduro

La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha consegnato martedì il premio Sakharov 2024 ai leader dell'opposizione venezuelana Edmundo González Urrutia e María Corina Machado nel corso di una cerimonia a Strasburgo.

In un'intervista con Euronews ha dichiarato il desiderio di tornare in Venezuela dopo il 10 gennaio, giorno che segna l'entrata in carica di Nicolás Maduro, vincitore secondo le autorità venezuelane delle elezioni presidenziali del 28 luglio scorso. La vittoria è stat messa in discussione da un gruppo di esperti delle Nazioni Unite, oltre che da Stati Uniti e Unione europea.

"La stragrande maggioranza dell'elettorato si è espressa fermamente a favore di me", ha dichiarato martedì González a Euronews. La leader della Piattaforma democratica unitaria venezuelana María Corina Machado è stata rappresentata dalla figlia Ana Corina Sosa: la mamma si trova ancora in Venezuela tenendo nascosta alle autorità la sua attuale posizione.

González, invece, ha lasciato il Paese a settembre dopo l'emissione di un mandato di arresto ed è fuggito in Spagna, che gli ha concesso asilo politico.

Ha sempre denunciato la mancata pubblicazione dei risultati ufficiali delle elezioni presidenziali da parte del governo venezuelano e ha portato le prove dei voti a favore della sua candidatura nella sala stampa del Parlamento europeo.

Ora è pronto a tornare sfidando l'atteggiamento del governo venezuelano, descritto come una repressione "senza precedenti" dalle Nazioni Unite, con migliaia di persone detenute all'indomani delle proteste seguite alle elezioni. "Tornerò in Venezuela via terra, aria o mare", ha dichiarato González a Euronews, aggiungendo: "Ma non vi rivelerò la mia strategia".

Nel suo discorso davanti agli eurodeputati, González Urrutia ha ricordato i precedenti premi Sakharov, tra cui il leader sudafricano Nelson Mandela, il politico ceco Alexander Dubcek, il dissidente russo Aleksei Navalny e i cubani Oswaldo Payá e Guillermo Fariñas.

"Tutti coloro che hanno ricevuto questo premio lo hanno meritato. Siamo molto fiduciosi che questo premio ci aiuterà a seguire lo stesso percorso con il sostegno della Comunità Democratica Europea", ha dichiarato a Euronews, quando gli è stato chiesto chi ha ispirato la sua lotta politica.

Un riconoscimento contestato

Oltre a conferirgli il Premio Sakharov il Parlamento europeo ha riconosciuto Edmundo González Urrutia come legittimo presidente del Venezuela con una risoluzione approvata il 19 settembre.

Ma l'Ue si è fermata al riconoscimento come presidente, poiché non tutti gli Stati membri erano d'accordo. Tuttavia, González sostiene di avere il sostegno dei governi europei nella sua lotta contro il regime di Maduro. "Tutti i governi hanno modi per mostrare il loro sostegno. Alcuni lo fanno esplicitamente, altri no ma nel complesso la maggior parte dei governi europei sostiene la causa della ripresa democratica del Venezuela, che io rappresento", ha dichiarato González.

Se non tutti i governi sostengono l'opposizione venezuelana in egual misura, ha dichiarato a Euronews, "molti di loro stanno accompagnando il nostro messaggio, il nostro discorso, la nostra retorica e la campagna per il recupero della democrazia in Venezuela".

González ha anche incontrato l'Alto rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri Kaja Kallas, che ha espresso il suo sostegno. Ma qualsiasi ulteriore passo concreto di sostegno da parte dell'Ue richiede l'unanimità, che non è facile da raggiungere, come testimoniato lo scorso agosto quando i ministri degli Esteri dei 27 hanno negato a Maduro la legittimità democratica, ma hanno evitato di imporre ulteriori sanzioni ai funzionari venezuelani.