Israele: Avs vuole denunciare il governo italiano alla Cpi per complicità nel genocidio a Gaza

Una denuncia formale alla Corte penale internazionale (Cpi) dell’Aia per "complicità nei crimini internazionali commessi a Gaza": è l’iniziativa annunciata mercoledì pomeriggio alla Camera da Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, leader di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), che accusano il governo italiano di aver mantenuto un atteggiamento passivo e di continuare a sostenere la cooperazione militare con Israele nonostante il conflitto in corso.
"Genocidio" e "complicità"
"Noi di Avs non perdiamo di vista il punto vero della questione: la strage di vite a Gaza. La pulizia etnica a Gaza. Il disastro umanitario. Quello che per noi è un genocidio", ha dichiarato Bonelli.
Secondo il portavoce di Europa Verde, l’Italia – in quanto firmataria dello Statuto di Roma – ha responsabilità precise: "L'Italia ha aderito alla Corte penale internazionale e quello statuto prevede all'art. 25 comma 3 lettera c che quando ci si trova di fronte a un reato, in questo caso una violenza sistematicamente subita attraverso uso massiccio delle armi e della fame come strumento di annientamento, c'è una complicità. Abbiamo deciso di segnalare alla Cpi il governo italiano per una sua responsabilità".
"Non è solo questione politica – ha aggiunto –. L'accordo di cooperazione militare rende il sistema bellico israeliano più efficiente. Noi con questa iniziativa vogliamo portare il governo a fare ciò che non ha fatto fino a oggi: rompere l'accordo militare, dire sì alle sanzioni e che ci sia giustizia rispetto a una stragrande maggioranza degli italiani che vedono un governo che non fa quello che deve".
Fratoianni: “Genocidio in diretta”
"La ragione di fondo della nostra iniziativa è rimettere al centro il diritto internazionale", ha dichiarato Fratoianni. "Quello che sta accadendo in questo momento, il più terribile genocidio degli ultimi anni, genocidio in diretta televisiva e social, che si consuma ora dopo ora e rappresenta la più grande sistematica continua violazione del diritto internazionale", ha aggiunto il segretario nazionale di Sinistra Italiana.
La pressione della sinistra europea su Bruxelles
L’iniziativa di Avs arriva in un contesto di crescente pressione da parte dei gruppi progressisti anche a livello europeo. In una lettera indirizzata ai vertici dell’Ue, i tre principali gruppi della sinistra europea – Socialisti (S&D), Verdi e The Left – chiedono misure concrete contro Israele e un cambio di rotta da parte della Commissione e del Consiglio europeo, accusati di immobilismo.
"A Gaza si sta consumando un genocidio e finora la Commissione e il Consiglio europeo non hanno reagito con l'urgenza e la determinazione che i nostri trattati, i nostri valori e le nostre responsabilità richiedono", si legge nella missiva firmata da Iratxe Garcia Perez, Terry Reintke, Bas Eickhout, Manon Aubry e Martin Schirdewan.
I 235 eurodeputati firmatari chiedono, tra le altre misure: la sospensione dell'accordo di associazione Ue-Israele, l’embargo sulle armi, nuove sanzioni ai coloni della Cisgiordania e il divieto di importazione dei prodotti provenienti dagli insediamenti illegali. “Non possiamo permetterci ulteriori spargimenti di sangue. La storia non perdonerà il silenzio di fronte alle sofferenze di massa e all'impunità. L'Ue deve assumersi le proprie responsabilità e agire ora", affermano i firmatari.
La posizione del governo italiano
Il governo italiano, per voce del ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha finora respinto l’uso del termine “genocidio” per descrivere quanto sta accadendo a Gaza. "A Gaza succedono cose inaccettabili, ma non c'è giuridicamente genocidio. Genocidio è una decisione preordinata di sterminare un popolo. Quello è il genocidio. Stanno facendo delle cose inaccettabili a Gaza ma non è un genocidio. Quello è ciò che ha fatto Hitler contro gli ebrei, che aveva deciso di sterminare gli ebrei. Qui c'è una guerra in corso e si sta colpendo secondo me oltre ogni limite la popolazione civile che non ha nulla a che fare con Hamas", ha detto Tajani alla Versiliana, rispondendo anche a un contestatore che lo aveva accusato di complicità.
Al question time alla Camera, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ha ribadito la linea di prudenza del governo anche sul riconoscimento dello Stato di Palestina, a differenza di quanto fatto da Francia, Regno Unito e Canada. In segno di protesta, i deputati del Movimento 5 Stelle hanno indossato in Aula giacche e magliette di colore verde, bianco, rosso e nero con le quali hanno raffigurato la bandiera della Palestina.
Il dossier Gaza sul tavolo dell’Ue
Il tema sarà centrale anche nel prossimo Consiglio Affari Esteri previsto a fine agosto in Danimarca. Intanto, alcuni Paesi membri si stanno già muovendo autonomamente: la Slovenia ha imposto un embargo sulle armi dirette a Israele e ha bloccato l’importazione dei prodotti dagli insediamenti illegali in Cisgiordania.
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