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António Costa: "Accelerare su garanzie di sicurezza simili alla Nato per l'Ucraina"

• Aug 19, 2025, 4:33 PM
5 min de lecture
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L'Unione europea e gli alleati devono far coincidere l'intensa attività diplomatica per porre fine alla guerra della Russia in Ucraina con un maggiore "lavoro pratico" per fornire a Kiev impegni di sicurezza, tra cui una garanzia simile all'articolo 5 della Nato, che prevede una difesa comune in caso di attacco a uno dei Paesi membri dell'alleanza. A dichiararlo, martedì 19 agosto, è stato il presidente del Consiglio europeo António Costa.

"Dopo tre anni e mezzo di guerra, l'attività diplomatica sta accelerando e c'è un crescente slancio nel fornire all'Ucraina garanzie di sicurezza, compreso l'accordo del presidente degli Stati Uniti Trump a partecipare a questo sforzo", ha dichiarato il dirigente ai giornalisti dopo le riunioni della cosiddetta "Coalizione dei volenterosi" e dei leader europei.

"Ora è il momento di accelerare il nostro lavoro pratico per mettere in atto una garanzia simile all'articolo 5 della Nato, con un impegno continuo degli Stati Uniti", ha aggiunto.

L'Europa ha mostrato un volto unito agli occhi di Trump

Le due riunioni sono state convocate dopo l'incontro di lunedì a Washington tra Trump e i leader di Ucraina, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Commissione europea e il segretario generale della Nato. Tali incontri hanno fatto seguito al vertice di venerdì scorso tra Trump e Vladimir Putin, durante il quale il leader russo avrebbe dato il proprio assenso sul fatto che gli Stati Uniti e i Paesi europei possano fornire all'Ucraina garanzie simili alla clausola di difesa collettiva della Nato, secondo i funzionari statunitensi.

Gli alleati devono ora capire come ciò si tradurrà nella pratica, ma per gli europei, che nell'ultima settimana hanno fornito una chiara dimostrazione di unità agli occhi di Trump, la vera svolta è rappresentato dall'impegno della Casa Bianca nel partecipare alle garanzie di sicurezza per l'Ucraina.

Secondo un resoconto della riunione della Coalizione dei Volenterosi condiviso dall'ufficio del primo ministro britannico - la Gran Bretagna co-presiede il gruppo insieme alla Francia - "i team di pianificazione si incontreranno con le loro controparti statunitensi nei prossimi giorni per rafforzare ulteriormente i piani per fornire solide garanzie di sicurezza". Continueranno inoltre il lavoro, iniziato a marzo, per "preparare il dispiegamento di una forza di rassicurazione in caso di fine delle ostilità", ha aggiunto Downing Street.

L'Ucraina considera l'ingresso dell'Ue una garanzia di sicurezza

Tale piano comporterebbe l'invio da parte degli alleati di soldati sul terreno in aree prive di contatto. Diversi Paesi, tra cui Regno Unito, Francia ed Estonia, hanno già manifestato la loro disponibilità.

Altri progetti includono il rafforzamento delle forze armate ucraine per garantire che rimangano un forte deterrente negli anni a venire. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky lo ha ribadito lunedì a Washington, chiedendo maggiori dotazioni militari, addestramento e servizi di intelligence.

Il Paese, così come le istituzioni dell'Ue, considera l'appartenenza all'Unione europea come una garanzia di sicurezza. Costa e Micheál Martin, il premier dell'Irlanda, militarmente neutrale, hanno chiesto a Bruxelles di andare avanti con il processo di allargamento.

La Commissione europea presenterà in ogni caso un 19esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia

Ma la candidatura dell'Ucraina all'adesione è bloccata dall'Ungheria, il cui primo ministro Viktor Orban ha dato una lettura diversa dell'incontro di martedì, scrivendo su X che "ha confermato che l'adesione dell'Ucraina all'Unione Europea non fornisce garanzie di sicurezza. Pertanto, fare un collegamento tra le due cose è inutile e pericoloso".

La Commissione europea, nel frattempo, ha dichiarato martedì di accogliere con favore il fatto che Putin abbia "cambiato idea" sull'opportunità di tenere un incontro bilaterale con Zelensky, ma che presenterà comunque la sua proposta per un 19esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia "all'inizio di settembre. Dobbiamo continuare a mantenere una pressione assoluta sulla Russia", ha dichiarato Arianna Podestà, vice portavoce capo della Commissione. "Se la Russia non vuole che le vengano imposte altre sanzioni, deve semplicemente fermare la sua guerra di aggressione".

Lunedì Trump ha dichiarato che dovrebbero essere necessarie "una o due settimane" per sapere "se risolveremo o meno la questione".