Parlamento europeo, cresce ancora il gruppo dei Conservatori e riformisti
Grazie all'ingresso dell'eurodeputato indipendente estone Jaak Madison, i Conservatori aggiungono un'altro Paese membro al loro gruppo e distaccano ulteriormente Renew Europe (76 membri) come terzo partito più numeroso dell'Eurocamera. "Ci batteremo per un'Unione che rispetti i valori fondanti dell'Europa, come la famiglia tradizionale", le prime parole di Nicola Procaccini, co-presidente di Ecr, mentre l'omologo Joachim Brudziński del partito Diritto e giustizia (PiS) ha dichiarato: "Da buoni patrioti continueremo a difendere il rispetto degli Stati membri a Bruxelles".
I polacchi restano in Ecr, niente alleanza con Orbán
La riunione costitutiva del gruppo si è tenuta a Brucoli, in provincia di Siracusa, dopo essere stata rimandata di una settimana. Secondo fonti parlamentari, il partito polacco PiS, il secondo più numeroso del gruppo, ha avuto in questi giorni dissidi con Fratelli d'Italia, e avrebbe negoziato per abbandonare Ecr ed entrare nei Patrioti per l'Europa: una nuova alleanza fondata dai partiti nazionalisti di Ungheria, Austria e Cechia che mira a creare il più grande gruppo di estrema destra nel Parlamento europeo.
Lo stesso Mateusz Morawiecki, ex primo ministro polacco ed esponente di spicco del PiS, aveva dichiarato in un'intervista a Politico che il suo partito aveva il 50% di possibilità di unirsi al nuovo gruppo, che include finora ufficialmente il partito ceco Ano, il Partito della Libertà austriaco e Fidesz del primo ministro ungherese Viktor Orbán, mentre il portoghese Chega dovrebbe aderire a breve. Tutte forze politiche accomunate da una profonda avversione per il Green Deal e la riforma della politica migratoria dell'Ue.
Per formare un gruppo politico al Parlamento europeo è necessario avere 23 eurodeputati provenienti da almeno sette Stati membri: ai Patrioti per l'Europa, che contano quasi 30 membri, mancherebbero dunque tre delegazioni nazionali.
Vittoria di Meloni, rischio per Salvini?
La costituzione del gruppo Ecr con la conferma della nutrita delegazione polacca fa tirare un sospiro di sollievo alla presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, che spera di aumentare la sua influenza nella prossima legislatura in una fase molto delicata.
Durante i negoziati sui vertici dell'Unione europea, Meloni è stata sostanzialmente esclusa dalla coalizione di popolari, socialisti e liberali, e non ha ancora chiarito se appoggerà o meno Ursula von der Leyen come presidente della prossima Commissione europea.
L'uscita del PiS avrebbe fatto scendere il gruppo a 64 eurodeputati, perdendo di fatto il terzo posto all'Eurocamera. Al contrario, Ecr ha guadagnato un eurodeputato, che potrebbe contare molto: l'estone Jaak Madison apparteneva infatti al gruppo Identità e democrazia, di cui fa parte la Lega.
La sua uscita si aggiunge a quella dei sei deputati del Partito della Libertà austriaco e a quella molto probabile dei due delegati di Chega!.
Allo stato attuale, Identità e democrazia avrebbe eurodeputati provenienti solo da sei Paesi membri dell'Ue, e non raggiungerebbe dunque la soglia minima per costituirsi come gruppo politico.
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