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Gaza, l’Ue sollecita Israele a rimuovere le restrizioni sugli aiuti umanitari

• Oct 17, 2025, 2:55 PM
6 min de lecture
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La Commissione europea ha chiesto a Israele di eliminare le restrizioni alla consegna degli aiuti alla Striscia di Gaza, una settimana dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hamas.

L’accordo di tregua, mediato dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, prevede che Israele consenta il passaggio di 600 camion di aiuti al giorno. Finora, però, ne è stato autorizzato solo circa il 50 per cento.

Israele giustifica la misura accusando Hamas di aver violato l’accordo restituendo con lentezza i corpi degli ostaggi israeliani deceduti.

Aiuti bloccati e ostacoli burocratici

Secondo la Commissione, 319 tonnellate di materiali umanitari inviati tramite il ponte aereo dell’Ue (HAB) — tra cui tende e kit invernali — sono ancora bloccati nei magazzini di Amman e Al-Arish.

I palestinesi si precipitano verso i camion che trasportano gli aiuti del Programma alimentare mondiale mentre attraversano Deir al-Balah, 15 ottobre 2025.
Palestinesi si precipitano verso i camion che trasportano gli aiuti del Programma alimentare mondiale mentre attraversano Deir al-Balah, 15 ottobre 2025 AP Photo/Abdel Kareem Hana

Una portavoce della Commissione ha segnalato numerosi ostacoli burocratici e criteri di registrazione imposti da Israele che rallentano il lavoro delle Ong e possono portare alla loro cancellazione: “Dobbiamo far arrivare più cibo - ha dichiarato a Euronews Eva Hrncirova - Il World Food Programme ha circa 170.000 tonnellate di cibo pronte per Gaza, sufficienti per tre mesi per l’intera popolazione”.

Aumentano le consegne, ma i bisogni restano critici

Secondo Bruxelles, le Ong e le organizzazioni internazionali hanno iniziato ad aumentare le consegne. Le Nazioni Unite hanno incrementato il personale operativo a Gaza per facilitare la distribuzione.

Il Wfp sta massimizzando l’afflusso di merci per sostenere i programmi di nutrizione e i panifici locali, che ora possono servire 105.000 persone al giorno con pacchi di pane da 2 chili.

Edifici distrutti durante le operazioni aeree e di terra israeliane nella Striscia di Gaza settentrionale, 17 ottobre 2025
Edifici distrutti durante le operazioni aeree e di terra israeliane nel nord della Striscia di Gaza, 17 ottobre 2025 AP Photo

L’Ue dispone di tre magazzini umanitari nella Striscia. Quello di Daraj, nel nord di Gaza, è stato evacuato nel settembre 2025 e non è più operativo. Le scorte sono state trasferite nei magazzini di Musadar e Zawayda.

“I bisogni a Gaza sono immensi. C’è carestia, servono cibo, medicine, igiene, acqua e carburante per i servizi essenziali” ha aggiunto Hrncirova.

Solo due valichi aperti

La Commissione ha chiesto anche l’accesso del proprio personale e l’apertura di tutti i valichi di frontiera con Gaza. Dei quattro principali, solo Kerem Shalom e Kissufim, entrambi nel sud della Striscia, sono attualmente aperti.

Bruxelles sottolinea che un aumento immediato del flusso umanitario è essenziale per evitare un ulteriore peggioramento della crisi.