Albania: attesa per la pronuncia del tribunale di Roma per trattenimento migranti nei centri
Sei giudici della sezione immigrazione del tribunale monocratico di Roma si riuniranno lunedì per pronunciarsi sulle ordinanze di trattenimento dei sette migranti nel centro italiano in Albania di permanenza per il rimpatrio. Alcune settimane fa i giudici si erano espressi - facendo riferimento alle leggi del diritto europeo - con l'annullamento del trattenimento di dodici migranti, poi portati al Cara di Bari.
A seguito delle pronunce il governo ha varato un decreto legge che aggiorna la lista dei Paesi di provenienza dei migranti che sono ritenuti sicuri dall'Italia.
Venerdì sono stati portati in Albania sette nuovi richiedenti asilo: uno degli otto selezionati per la procedura accelerata di frontiera - tre egiziani e cinque bengalesi - si era scoperto essere vulnerabile per problemi sanitari durante lo screening medico ed è stato portato in Italia.
Il ministro dell'Interno italiano annuncia nuovi ricorsi
"Siamo convinti che sia tutto conforme al diritto europeo - ha dichiarato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi che continua a difendere l'operazione e annuncia nuovi ricorsi -. Ci sono dei giudici che si stanno pronunciando in un certo modo, noi non siamo d'accordo su queste pronunce e le abbiamo impugnate".
Mentre il presidente dell'Anm teme possa reinnescarsi una polemica sulla pronuncia di lunedì, in Albania è presente una delegazione parlamentare di Pd e Movimento 5 stelle insieme ai rappresentanti delle associazioni del Tavolo asilo e immigrazione in missione di monitoraggio per verificare le condizioni dei centri. Dagli spazi abitativi ai servizi igienici fino al rispetto delle procedure legali e internazionali. "Il centro è un carcere a cielo aperto", hanno accusato i deputati.