Cresce la rabbia per la risposta alle alluvioni in Spagna: governo di Valencia esclude dimissioni
Le autorità di Valencia hanno escluso le imminenti dimissioni del governo regionale, mentre continua a crescere la rabbia per la risposta alle catastrofiche inondazioni che hanno causato almeno 222 morti.
Decine di migliaia di persone hanno protestato a Valencia sabato sera, accusando il governo regionale di aver inviato troppo lentamente gli avvisi pubblici sui pericoli delle inondazioni.
Scontri tra manifestanti e polizia a Valencia
Un gruppo di manifestanti, che chiedeva le dimissioni del presidente regionale Carlos Mazón, si è scontrato con la polizia antisommossa davanti al municipio e gli agenti hanno usato i manganelli per respingerli.
L'agenzia di stampa Efe ha dichiarato che almeno 31 agenti di polizia sono rimasti feriti negli scontri, ma non ha fornito informazioni sul numero di civili feriti.
La vicepresidente della regione, Susana Camarero, ha dichiarato che nessuno si dimetterà mentre la Spagna si riprende dal peggior disastro naturale degli ultimi decenni, affermando che farlo sarebbe un tradimento nei confronti delle vittime.
"Data l'entità della catastrofe e dei danni inflitti alle città e alle persone, data l'entità e tutti i danni causati, non possiamo abbandonare le vittime", ha dichiarato Camarero. "Questo governo non abbandonerà le vittime. Questo governo sarà, come lo è stato fin dal primo giorno, al fianco delle vittime".
Mazón ha detto che darà delle risposte quando si presenterà in parlamento alla fine della settimana, ma i cittadini lo hanno accusato di rifiutare di assumersi la responsabilità della crisi dopo che inizialmente aveva puntato il dito contro il governo socialista spagnolo guidato dal primo ministro Pedro Sánchez.
"Giovedì fornirò spiegazioni politiche e farò un resoconto degli eventi con tutti i dettagli", ha dichiarato Mazón.
Il governo centrale spagnolo insiste sul fatto che la risposta al disastro è ricaduta interamente su Mazón e non su Madrid, in quanto è stata classificata come emergenza di livello due e quindi i soccorsi erano di competenza delle autorità regionali.
Non è la prima protesta nella regione: la folla infuriata ha lanciato fango contro i reali di Spagna, il premier Sánchez e alcuni leader regionali quando hanno visitato il comune di Paiporta la scorsa settimana.
Nel frattempo, l'agenzia meteorologica nazionale spagnola Aemet ha emesso un avviso che una massa di aria fredda proveniente dal nord Europa potrebbe causare forti piogge nei prossimi giorni, creando forse una nuova Dana, acronimo che indica un sistema di tempeste a bassa pressione che migra da una corrente a getto insolitamente ondulata e in stallo.
Da martedì sono previste piogge forti e persistenti sulla parte settentrionale della costa mediterranea spagnola, comprese le isole Baleari.
L'entità dei danni nella regione è sconosciuta, ma il Consorzio spagnolo per i risarcimenti assicurativi, un ente che paga le richieste di risarcimento per rischi estremi come le inondazioni, stima che pagherà almeno 3,5 miliardi di euro in risarcimenti.
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