Le donne in corteo: "Disarmiamo il patriarcato, basta con la violenza"
Migliaia di persone hanno marciato in Francia e in Italia per protestare contro la violenza sulle donne, a pochi giorni dalla Giornata internazionale dedicata a un fenomeno i cui numeri non accennano a diminuire
I manifestanti hanno protestato contro ogni forma di violenza: sessuale, fisica, psicologica o economica.
Le Nazioni Unite hanno designato il 25 novembre come Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. L'obiettivo è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica, anche in relazione al fatto che la portata e la natura del problema sono spesso nascoste.
Sempre secondo le Nazioni Unite, la violenza contro le donne rimane una delle violazioni dei diritti umani più diffuse e pervasive al mondo.
A livello globale, quasi una donna su tre ha subito violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita.
La manifestazione a Roma
"Disarmiamo il patriarcato. Siamo in un contesto di guerra, sia interna che esterna, in cui c'è una continuità forte tra la guerra che subiamo, sia sui nostri corpi, che nelle nostre case, che nelle nostre relazioni intime da uomini che dicono di amare le donne che poi le uccidono, e la guerra che vediamo agita in tutto il mondo con uno sforzo bellico e colonialista molto forte. Siamo a qui a dire disarmiamo il patriarcato perché, di fronte a 106 femminicidi quest'anno, si conferma un fatto strutturale che sorregge la nostra società e non una eccezione che può essere corretta con qualche piccola riforma".
Lo hanno detto le rappresentanti di 'Non una di Meno' in un punto stampa a margine della partenza del corteo 'transfemminista' da piazzale Ostiense a Roma. "Siamo qui a dire che dobbiamo togliere tutte le armi al patriarcato" - proseguono - armi che riguardano tutti gli aspetti delle nostre vite: dalla violenza dei movimenti 'pro-vita' negli ospedali a quella transfobica. E poi la violenza che subiamo nei luoghi di lavoro, sia perché subiamo molestie che perché siamo costantemente sottopagate e impiegate nei lavori più precari. Violenza che subiamo anche nelle scuole in cui non riceviamo nessuna forma di educazione transfemminista e alla violenza che subisce il pianeta su cui viviamo".
L'associazione parla di "violenza strutturale e della necessità di una trasformazione radicale della società. Oltretutto - hanno aggiunto le manifestanti - in un contesto di guerra, la violenza viene normalizzata e fa un salto di scala importante. Questo è un governo patriarcale, non basta una premier donna - hanno concluso con la nota politica - Misure contenute non solo nel ddl sicurezza e per noi preoccupanti, dalla restrizione del diritto al dissenso alla possibilità di ingresso in carcere per le donne in gravidanza o comunque con figli molti piccoli".
Today