Ucraina, l'Ue non può sostituire i finanziamenti di Usaid per i disabili dice Commissione
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L'Unione europea non può colmare il buco nel finanzialmento agli aiuti umanitari internazionali lasciato dallo smantellamento dell'agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (Usaid), incluso nel caso dell'Ucraina, ha riconosciuto martedì la Commissione europea.
Ong che sostengono le persone con disabilità nei Balcani e nell'Europa orientale, per esempio, hanno visto il loro lavoro interrotto a causa della decisione degli Stati Uniti di bloccare i finanziamenti agli aiuti esteri.
Ora queste organizzazioni chiedono all'Ue di venire in loro soccorso.
"Dal punto di vista dell'Ue, la nostra posizione di principale donatore umanitario rimane invariata", ha dichiarato a Euronews un portavoce della Commissione, "non faremo un passo indietro rispetto ai nostri impegni umanitari. I nostri aiuti continueranno a salvare vite umane e ad alleviare le sofferenze a livello globale".
Tuttavia, il portavoce ha avvertito che "la portata e la complessità degli attuali bisogni globali richiede una risposta congiunta" e che "tutti i membri della comunità internazionale devono assumersi le proprie responsabilità", dal momento che l'Ue non può colmare questa lacuna da sola.
Da quando si è insediato, il 20 gennaio, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha temporaneamente congelato tutta l'assistenza all'estero e licenziato centinaia di dipendenti di Usaid, un'agenzia federale che lavora per migliorare la salute, ridurre la povertà e promuovere i diritti umani e la democrazia nei Paesi a basso reddito.
Il danno che questi tagli causeranno va ben oltre il semplice finanziamento dei progetti, ha dichiarato Thomas Bignal, segretario generale dell'Associazione europea dei fornitori di servizi per persone con disabilità.
Secondo Bignal, i tagli incideranno infatti sulla capacità delle organizzazioni della società civile di fornire un supporto essenziale a medio e lungo termine, finendo per svuotare il sistema di supporto.
Insieme al Forum europeo sulla disabilità e alle organizzazioni di Albania, Ucraina e Georgia, tra le altre, varie associazioni stanno sollecitando l'Ue a intervenire.
"Questo caos mette in pericolo la vita delle persone con disabilità nell'Europa orientale e nel Caucaso meridionale", ha dichiarato Gunta Anca, vicepresidente del Forum europeo della disabilità.
Tra i progetti colpiti c'è la Lega dei forti, un'organizzazione che sostiene le persone con disabilità in tempo di guerra nelle regioni ucraine di Chernihiv, Kirovohrad e Charkiv.
Un programma finanziato dagli Stati Uniti aveva ricevuto 373.303 dollari tra il 2024 e il 2026 per assistere 570 persone in queste regioni, fornendo un supporto che va dai dispositivi di assistenza alla formazione digitale e all'assistenza legale.
Anche un altro programma, che avrebbe dovuto sostenere 450 veterani di guerra disabili in Ucraina a partire da febbraio, è stato sospeso per mancanza di finanziamenti alternativi.
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