Trump promette di sostenere la leadership siriana dopo l'incontro alla Casa Bianca con il presidente al-Sharaa
In un incontro definito “storico” da entrambe le parti, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ricevuto alla Casa Bianca il leader siriano Ahmad al-Sharaa, insediatosi dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad. È la prima visita ufficiale di un capo di Stato siriano negli Stati Uniti dall’indipendenza del Paese nel 1946.
L’appuntamento, svoltosi a porte chiuse nello Studio Ovale, è stato caratterizzato da forti misure di sicurezza e da una certa riservatezza. Al-Sharaa è entrato attraverso la West Executive Avenue, evitando il tradizionale ingresso dell’Ala Ovest. Dopo l’incontro, durato circa due ore, ha salutato una folla di sostenitori prima di lasciare il complesso presidenziale.
Trump, parlando ai giornalisti, ha definito al-Sharaa “un uomo capace” e si è detto fiducioso: “Ho fiducia che sarà in grado di fare il lavoro. Intendo incontrarlo di nuovo molto presto.”
Secondo un alto funzionario dell’amministrazione, la Siria avrebbe formalizzato l’adesione alla coalizione globale contro l’Isis, diventando il 90esimo Paese membro. Gli Stati Uniti consentiranno inoltre a Damasco di riaprire l’ambasciata siriana a Washington, chiusa da anni a causa del deterioramento dei rapporti diplomatici.
Il ministero degli Esteri siriano ha definito il colloquio “amichevole e costruttivo”, sottolineando che Trump “ha espresso la disponibilità degli Stati Uniti a sostenere gli sforzi di ricostruzione e sviluppo della Siria”.
In un’intervista televisiva, al-Sharaa ha parlato apertamente di investimenti statunitensi nel settore energetico siriano, in particolare nell’estrazione di gas naturale:
“La Siria non deve più essere percepita come una minaccia. Ora è un alleato geopolitico e un Paese dove gli Usa possono investire.”
Sanzioni: il nodo decisivo
Tra le priorità del leader siriano c’è la revoca permanente delle sanzioni internazionali, introdotte negli anni di Assad per le violazioni dei diritti umani. Pur essendo attualmente sospese dal presidente Trump, l’abolizione definitiva richiederebbe l’approvazione del Congresso.
Sono in discussione due proposte legislative al Senato: una, sostenuta dalla democratica Jeanne Shaheen, eliminerebbe le sanzioni senza condizioni; l’altra, firmata dal repubblicano Lindsey Graham, prevede una revoca condizionata e verifiche periodiche ogni sei mesi.
Secondo analisti e Ong, un meccanismo condizionato potrebbe scoraggiare investimenti esteri, mantenendo una “incertezza paralizzante” per l’economia siriana.
Nel frattempo, il Dipartimento del Tesoro ha annunciato l’estensione per altri 180 giorni della sospensione del Caesar Act, la legge che imponeva le sanzioni più severe contro Damasco.
Le relazioni tra Usa e Siria
Le relazioni tra Stati Uniti e Siria hanno attraversato decenni di tensioni e brevi parentesi di cooperazione. Durante la Guerra Fredda, la Siria guidata da Hafez al-Assad si avvicinò all’Unione Sovietica, mantenendo un rapporto freddo con Washington.
Nei primi anni Duemila, dopo l’11 settembre, gli Stati Uniti avviarono una collaborazione limitata con Damasco in materia di intelligence e antiterrorismo, pur mantenendo critiche verso il regime siriano per il suo sostegno a gruppi considerati ostili da Washington.
La situazione cambiò radicalmente nel 2011, con l’inizio della guerra civile siriana: gli Stati Uniti appoggiarono parti dell’opposizione e condannarono duramente la repressione condotta da Bashar al-Assad, arrivando a interrompere le relazioni diplomatiche e a chiudere l’ambasciata siriana a Washington.
Dal 2014 in poi, pur non intrattenendo rapporti politici con Assad, gli Stati Uniti operarono militarmente in Siria come guida della coalizione internazionale contro l’Isis. L’incontro tra Donald Trump e Ahmad al-Sharaa, a seguito della caduta del regime di Assad, rappresenterebbe quindi una svolta nel rapporto bilaterale: un passaggio dalla contrapposizione e dall’isolamento a un tentativo di normalizzazione e dialogo diretto, con la prospettiva di cooperazione in ambito economico e di sicurezza.