Milano-Cortina 2026: cambiamenti nella cerimonia della fiamma olimpica
La fiamma olimpica di Milano-Cortina 2026 si è accesa mercoledì mattina in un contesto del tutto inedito: non tra le rovine dell’Antica Olimpia, ma all’interno del Museo Archeologico, senza pubblico e con un numero limitatissimo di ospiti. Le previsioni meteo avverse e la necessità di garantire sicurezza e decoro hanno costretto il Comitato Olimpico Ellenico a modificare radicalmente il protocollo.
La fiamma, già accesa in una lampada di riserva sin da lunedì, ha illuminato la torcia del primo tedoforo, il canottiere olimpico Petros Gaidatzis.
"La sacralità e la tradizione della cerimonia saranno comunque pienamente onorate", si legge nella nota ufficiale, accompagnata dalle scuse agli spettatori e ai visitatori che avrebbero affollato il sito.
Un duro colpo per il turismo: 600mila visitatori l’anno per un paese di 600 abitanti
La decisione pesa sul turismo della zona. Come anticipato a Euronews dal sindaco Aristides Panagiotopoulos, erano attesi migliaia di visitatori internazionali per la cerimonia.
L’Antica Olimpia rimane comunque una delle mete archeologiche più visitate della Grecia, con circa 600.000 turisti ogni anno a fronte di una comunità di appena 600-700 residenti.
Gran parte dei visitatori arriva in estate tramite le crociere che attraccano a Katakolon. Per questo motivo il Comune ha ottenuto una quota delle tasse portuali, finora destinate solo al municipio di Pyrgos: un gettito stimato in oltre 300.000 euro annui da destinare a servizi locali, soprattutto gestione del traffico e pulizia, elementi critici quando l’afflusso raggiunge anche 5.000 persone al giorno.
L’emozione dei turisti tra rovine e storia
Tra i visitatori presenti nei giorni precedenti la cerimonia, il berlinese Peter Lehman racconta a Euronews: "È un luogo immenso, non immaginavo questa grandezza. Camminare nello stadio dà un senso quasi epico".
Al sito era presente anche una classe del liceo Tasso di Roma, una delle scuole storiche della capitale. "Alcuni studenti hanno iniziato a correre appena entrati nello stadio: un gesto semplice che fa capire come lo Spirito Olimpico sia ancora vivo", afferma il docente Fabio Depropris.
Lo studente Davide Passarili sottolinea l’importanza simbolica di questa eredità nella situazione geopolitica attuale: "La storia rimane viva grazie a luoghi come questo. È bello che i Giochi continuino a unire i popoli in un periodo segnato da guerre e tensioni".
Il giovane non nasconde anche un pensiero politico sull’Italia: "Abbiamo un governo che non ama pace e frontiere aperte. La Tregua Olimpica ricorda la necessità di perseguire la pace, come facevano gli antichi greci».
La tregua olimpica: un impegno simbolico che guarda al presente
Alla vigilia della cerimonia, il sindaco Panagiotopoulos ha firmato insieme ai colleghi di Elis e Sparta la tregua olimpica, un gesto che si ripete ogni anno e che vuole rilanciare un messaggio di pace in tempi difficili. "Speriamo che sia un trampolino verso un mondo senza guerre", ha spiegato.
Un concorso studentesco e un grande evento nel 2027
La pace è anche il tema dominante delle opere del concorso artistico studentesco dedicato ai valori olimpici, con lavori ora esposti al municipio.
Il territorio si prepara inoltre a un evento internazionale: i 59esimi Giochi mondiali dei bambini, che si terranno nel 2027 nel Peloponneso occidentale. La candidatura di Elis e Olympia ha prevalso su rivali come Seul, Mumbai e Riyadh.
"È un ritorno alle origini e un messaggio globale di speranza", ha dichiarato Igor Topole, presidente dell’International Children’s Games. L’evento porterà oltre 1.500 giovani atleti e accompagnatori da tutto il mondo.
Per Panagiotopoulos sarà la prima volta, dai Giochi del 2004, che la regione ospiterà competizioni di tale portata: "Continuiamo a trasmettere i valori universali della pace, della tregua e della fratellanza".