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"Rage bait" è la parola dell'anno secondo l'Oxford Dictionary

• Dec 1, 2025, 12:20 AM
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La Oxford University Press, che pubblica l'Oxford English Dictionary, ha scelto "rage bait" come parola dell'anno. Il termine si riferisce

Definito come "contenuto online deliberatamente concepito per suscitare rabbia o indignazione essendo frustrante, provocatorio o offensivo", il termine si riferisce alle tecniche manipolative utilizzate per aumentare il traffico o il coinvolgimento da parte degli utenti.

L'uso del termine è triplicato negli ultimi dodici mesi

È come il clickbait, ma il "grimaldello" sfruttato per attirare il lettore è farlo arrabbiare. L'uso del termine è triplicato negli ultimi dodici mesi, secondo i dati linguistici dell'Oxford Dictionary, e la sua scelta si aggiunge a quella di "AI slop" e "parasocial" come parole dell'anno 2025. Il che contribuisce a dipingere un quadro piuttosto negativo degli umori e delle preoccupazioni di quest'anno.

"Il fatto che la parola rage bait esista e abbia visto un'impennata così drastica nell'uso significa che siamo sempre più consapevoli delle tecniche di manipolazione in cui possiamo essere trascinati online", afferma Casper Grathwohl, presidente di Oxford Languages.

"Prima Internet si concentrava sul catturare la nostra attenzione stimolando la curiosità in cambio di click, ma ora abbiamo assistito a un profondo cambiamento verso l'influenza sulle nostre emozioni e sul modo in cui reagiamo. Sembra la naturale evoluzione di un dibattito in corso su cosa significhi essere umani in un mondo dominato dalla tecnologia".

L'anno scorso la parola dell'anno era stata "brain rot", che si riferisce al deterioramento dello stato mentale o intellettuale di una persona, "soprattutto se visto come il risultato di un consumo eccessivo di materiale considerato banale o poco impegnativo".

"Le piattaforme digitali stanno rimodellando il nostro pensiero"

Grathwohl sottolinea come sia la parola dell'anno per il 2024 che la scelta di quest'anno abbiano un Dna comune: "Insieme, formano un potente ciclo in cui l'indignazione scatena l'impegno, gli algoritmi lo amplificano e l'esposizione costante ci lascia mentalmente esausti".

"Queste parole - aggiunge - non definiscono solo delle tendenze, ma rivelano come le piattaforme digitali stiano rimodellando il nostro pensiero e il nostro comportamento".

"Rage bait" si aggiunge a "6-7" di Dictionary.com, "vibe coding" di Collins Dictionary, "parasocial" di Cambridge Dictionary e "AI slop" di Macquarie come parole e termini chiave di quest'anno, rivelando che le ansie relative alla portata e agli effetti dei social media e dell'intelligenza artificiale sono in prima linea nella mente delle persone.

I termini battuti: "biohack" e "aura farming"

Il vincitore di Oxford ha battuto altri due finalisti: "biohack" e "aura farming". Con quest'ultima definizione si intende la coltivazione di "una persona o un'immagine pubblica impressionante, attraente o carismatica, comportandosi o presentandosi in modo da trasmettere un'aria di sicurezza, freddezza o misticità".

Per quanto riguarda il "biohack", è definito come il tentativo di "migliorare o ottimizzare le proprie prestazioni fisiche o mentali, la propria salute, la propria longevità o il proprio benessere modificando la propria dieta, le proprie routine di esercizio fisico o il proprio stile di vita, o utilizzando mezzi come farmaci, integratori o dispositivi tecnologici".