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Avviso di viaggio per l'Italia: disagi per lo sciopero generale e proteste

• Oct 3, 2025, 1:12 PM
4 min de lecture
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Oggi, 3 ottobre 2025, l’Italia si trova ad affrontare una giornata di forti disagi a causa dello sciopero generale nazionale proclamato dai sindacati Cgil e Usb, che si sovrappone a manifestazioni di piazza organizzate in diverse città.

La protesta di ventiquattro ore nasce come risposta all’intercettazione da parte di Israele della Global Sumud Flotilla, la flottiglia che trasportava anche una quarantina di cittadini e parlamentari italiani. La mobilitazione ha quindi un carattere sia politico che sindacale e, come previsto, sta generando conseguenze pesanti soprattutto nel settore dei trasporti.

Trasporti in tilt: aerei, treni e metro bloccati

Gli effetti più immediati dello sciopero si registrano negli aeroporti, dove si segnalano cancellazioni e ritardi significativi, con alcune fasce orarie garantite soltanto tra le 7 e le 10 del mattino e tra le 18 e le 21 della sera.

Anche i collegamenti ferroviari stanno subendo interruzioni diffuse: sia Trenitalia che Italo hanno comunicato una riduzione del servizio su scala nazionale. Le città italiane vivono una situazione altrettanto complessa.

A Milano la metropolitana funziona a intermittenza, costringendo i passeggeri ad affrontare tempi di attesa molto lunghi, mentre a Genova i lavoratori portuali hanno scelto di bloccare le spedizioni legate a Israele, mettendo a rischio la regolare attività di uno dei porti più trafficati del Paese.

Le manifestazioni nelle piazze italiane

Le proteste stanno assumendo un rilievo particolare nella capitale. A Roma, già dalle prime ore della mattina, decine di migliaia di persone si sono radunate in Piazza dei Cinquecento, davanti alla stazione Termini, per poi dare vita a un corteo diretto verso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Le autorità stimano la partecipazione di circa 70.000 manifestanti. Secondo gli organizzatori sono circa 300.000.

Anche in altre città come Milano, Bologna, Firenze e Napoli si stanno svolgendo cortei e sit-in, con inevitabili conseguenze sul traffico e la circolazione. Strade chiuse, deviazioni improvvise e rallentamenti rendono complessi gli spostamenti soprattutto nei centri urbani.

Le reazioni del governo e lo scontro politico

La risposta del governo non si è fatta attendere. L’esecutivo ha dichiarato l’iniziativa illegittima in quanto convocata senza il preavviso di dieci giorni previsto dalla legge.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha accusato i sindacati di strumentalizzare un incidente internazionale per fini politici, sottolineando come lo sciopero non produca benefici concreti per la causa palestinese ma finisca soltanto per penalizzare i cittadini italiani.

Anche il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha espresso una dura condanna, parlando di “caos organizzato” e annunciando un’ingiunzione per tentare di fermare la mobilitazione.

Le conseguenze per i viaggiatori

Per chi deve viaggiare la giornata si presenta particolarmente difficile. Le autorità consigliano di verificare lo stato del proprio volo o treno prima di mettersi in viaggio e di calcolare tempi di spostamento molto più lunghi del normale.

Alcuni collegamenti essenziali sono comunque garantiti, in particolare quelli con le isole maggiori e minori, ma fuori dalle fasce orarie tutelate il rischio di cancellazioni e ritardi resta elevatissimo. I viaggiatori che si trovano nelle città interessate dalle manifestazioni devono inoltre fare i conti con deviazioni stradali e blocchi temporanei che complicano ulteriormente la mobilità urbana.

La mobilitazione odierna rappresenta soltanto l’inizio di un periodo turbolento per i trasporti italiani. Da qui alla fine dell’anno sono infatti previsti circa quaranta scioperi in diversi settori, con ulteriori proteste già annunciate negli aeroporti di Roma Fiumicino, Pisa, Firenze e Milano Linate per il mese di ottobre. La prospettiva è quindi quella di settimane difficili per viaggiatori, pendolari e lavoratori, con conseguenze che rischiano di incidere pesantemente sulla vita quotidiana e sull’economia del Paese.