Enorme bandiera dell'Ucraina alle proteste contro Putin e Trump in Alaska

L'incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin in Alaska è stato accolto da un'enorme bandiera dell'Ucraina portata da manifestanti che hanno invocato la pace e contestato il presidente russo.
Centinaia di persone si sono trovate venerdì in un parco di Anchorage scandendo "Pace all'Ucraina", mentre il presidente degli Stati Uniti e Putin tenevano il proprio faccia a faccia in una base militare nella principale città dell'Alaska.
"Non credo che una soluzione senza il contributo degli ucraini possa porre fine alla guerra in modo giusto ed equo", ha dichiarato Peter Casey, un residente ad Anchorage, "penso che Trump e Putin vogliano fare un accordo per loro stessi che li avvantaggi e non porti a una fine giusta del conflitto".
Molti dimostranti hanno messo in dubbio le motivazioni di Putin per i colloqui, sostenendo che da tempo il leader russo mostra di perseguire solo i propri interessi.
"Putin non vuole la pace. Vuole l'Ucraina e qualsiasi cosa che non lo allontani dall'Ucraina non porterà la pace, perché non si fermerà", ha detto un altro residente di Anchorage, Blake Severson, secondo cui l'unico modo per contrastare Putin è "fargli sanguinare il naso e reagire alla sua aggressione".
Molti hanno anche criticato Trump per avere invitato Putin a questi colloqui negli Stati Uniti, sottolineando come sia inappropriato ospitare un ricercato dalla Corte penale internazionale, di cui tuttavia gli Usa non sono parte.
"Vorrei che non fossero qui", ha detto una donna di nome Julie, "penso che invitare un dittatore e un criminale di guerra sul suolo americano sia un po' troppo".
La protesta ha preso di mira anche il presidente Usa, accusato di avere fatto molte promesse in campagna elettorale, tra cui quella di terminare la guerra in Ucraina in poche ore, e di non averle mantenute.
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