Chi sapeva dell'attacco israeliano a Doha? L'Egitto e la Turchia avevano avvertito Hamas

L'attacco in Qatar, mirato ad alti dirigenti di Hamas lo scorso martedì, lascia il dubbio di chi sapesse in anticipo dell'operazione decida di vertici israeliani.
Israele ha utilizzato 10 aerei da guerra equipaggiati con munizioni a lungo raggio e lanciato i missili da fuori dello spazio aereo del Qatar, secondo una ricostruzione pubblicata dal Wall Street Journal.
Il quotidiano statunitense ha citato funzionari secondo cui Israele ha informato la Casa Bianca dell' attacco prima che venisse effettuato, senza rivelare gli obiettivi specifici.
Lo stesso Qatar, che media i negoziati tra Hamas e Israele e ospita la più grande base militare statunitense in Medio Oriente, sarebbe stato messo al corrente dell'attacco all'ultimo momento.
Le autorità dell'Emirato hanno parlato tuttavia di un'aggressione "codarda" e smentito questa parte della ricostruzione.
"Le dichiarazioni che circolano sul fatto che il Qatar sia stato informato in anticipo dell'attacco sono errate. La chiamata che abbiamo ricevuto da un funzionario statunitense è arrivata nel momento in cui si sentivano i suoni delle esplosioni dell'attacco israeliano a Doha", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Majid al-Ansari.
Chi è stato avvertito prima dell'attacco in Qatar?
Il giornale statunitense citava una fonte egiziana non identificata, secondo la quale il Cairo aveva messo in guardia dal prendere di mira Ziad al-Nakhaleh, capo del movimento palestinese della Jihad islamica, che attualmente risiede nella capitale egiziana a seguito delle minacce israeliane.
Secondo quanto riportato, l'Egitto ha concesso a Nakhaleh la residenza permanente nel Paese come parte del suo ruolo di mediazione nei negoziati per il cessate il fuoco a Gaza.
Nel frattempo, una fonte di Hamas ha dichiarato ad Al-Araby Al-Jadeed che "diversi Paesi che ospitano membri dell'ufficio politico del movimento hanno emesso avvertimenti per implementare severe misure di sicurezza".
La fonte ha spiegato che la Turchia, in particolare, aveva rafforzato le misure di sicurezza, temendo possibili attacchi ai membri di alto livello di Hamas, compresi i prigionieri che sono stati recentemente rilasciati come parte dell'accordo di scambio.
Nel frattempo le tensioni tra l'establishment militare israeliano e il livello politico si sono acuite, soprattutto dopo il fallimento parziale dell'operazione di omicidi mirati a Doha. Media locali hanno spiegato che il capo del Mossad si è opposto alla tempistica del raid alle richieste del capo dello Shin Bet e del primo ministro Benjamin Netanyahu.
Il premier israeliano ha rivendicato la totale responsabilità dell'operazione, specialmente dia presunti via libera ricevuti da Washington. Il ministro della Difesa, Yisrael Katz, ha annunciato al contrario l'espansione delle operazioni contro i leader di Hamas all'estero, che si sono ripetute in questi mesi di guerra.
"Attaccheremo i nostri nemici ovunque e faremo del male a chiunque pratichi il terrorismo contro Israele, e se Hamas non accetterà le nostre condizioni, lo distruggeremo e così Gaza", ha minacciato Katz.
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