Lo Stato di diritto arretra in oltre due terzi dei Paesi Ue: Ungheria e Bulgaria agli ultimi posti
Lo Stato di diritto è in calo in oltre due terzi dei Paesi dell’Unione europea nel 2025, secondo il nuovo Indice sullo Stato di diritto pubblicato martedì dal World justice project (Wjp).
Il concetto di Stato di diritto si fonda su un sistema stabile di leggi, istituzioni e norme condivise che garantiscono quattro principi universali: responsabilità, leggi giuste, governo aperto e giustizia accessibile e imparziale.
Tra i 27 Stati membri dell’Ue, Bulgaria e Ungheria hanno ottenuto i punteggi più bassi, confermandosi agli ultimi posti della classifica. All’estremo opposto, otto Paesi dell’Ue figurano tra i primi dieci a livello globale, tra cui Germania, Svezia ed Estonia, mentre la Danimarca mantiene la prima posizione mondiale.
Nel corso del 2025, Slovacchia e Ungheria hanno registrato i cali più significativi.
“Tutti gli otto fattori considerati sono in calo per l’Ungheria: dai vincoli sui poteri del governo all’assenza di corruzione, dall’apertura del governo ai diritti fondamentali, fino alla giustizia civile e penale, all’applicazione delle normative e all’ordine e sicurezza”, ha dichiarato Alicia Evangelides, direttrice dell’Indice dello Stato di diritto del Wjp, in un’intervista a Euronews.
I maggiori miglioramenti sono stati osservati in Irlanda e Polonia, dove si registra un progresso in tutti i principali fattori analizzati.
“La tendenza globale mostra un indebolimento dei limiti ai poteri del governo, dei diritti fondamentali e della trasparenza istituzionale. Tuttavia, Irlanda e Polonia stanno migliorando proprio in questi ambiti”, ha aggiunto Evangelides.
L’indice del Wjp, considerato un riferimento internazionale per lo stato della giustizia e delle istituzioni, riflette un trend preoccupante: la progressiva erosione dello Stato di diritto anche in contesti democratici consolidati.
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