Elezioni regionali: i risultati in Campania, Puglia e Veneto
Prima gli instant e gli exit poll, dopo la chiusura delle urne alle 15, poi le proiezioni sui voti scrutinati hanno presto spazzato via lunedì ogni dubbio sulla vittoria nelle elezioni regionali, assegnando la Campania e la Puglia al centrosinistra e il Veneto al centrodestra.
Già nel tardo pomeriggio Youtrend, l'organizzazione che ha condotto gli instant poll per Skytg24 (sondaggi telefonici realizzati il giorno stesso del voto), ha dichiarato Roberto Fico come nuovo presidente della Campania, Antonio Decaro neo "governatore" della Puglia e Alberto Stefani alla guida del Veneto.
I risultati definitivi saranno ufficializzati più tardi a conclusione dello spoglio ma gli exit poll - le interviste agli elettori ai seggi dopo il votodal Consorzio Opinio per la Rai - hanno accreditato sin da subito in Campania Roberto Fico, il candidato sostenuto dal centrosinistra sull'esponente di Fratelli d'Italia e del centrodestra, Edmondo Cirielli.
L'ex presidente della Camera dei Rappresentanti veniva dato tra il 56,5 e il 60,5 per cento delle preferenze, mentre Cirielli si attestava tra il 38 e il 42 per cento. Il divario si è poi incrementato nella varie proiezioni, rendendo il risultato scontato.
In Puglia il centrosinistra ha allungato i due decenni di governo con Antonio Decaro, europarlamentare del Partito Democratico (Pd) sostenuto anche da Movimento 5 Stelle (M5s), Alleanza Verdi-Sinistra (Avs), Azione, Italia Viva, Più Europa e da tre liste civiche.
Per gli exit poll e le proiezioni l'ex sindaco di Bari ha preso circa il 65 per cento dei voti lasciando a Luigi Lobuono, candidato da Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati intorno al 33 per cento.
Il centrodestra ha trionfato invece in Veneto come prevedibile, dove il leghista Alberto Stefani ha vinto con una percentuale che dovrebbe restare sopra il 60 per cento lo sfidante Giovanni Manildo sostenuto da Pd, Avs, M5S e alcune liste civiche.
Curiosa in questa regione la performance elettorale di Riccardo Szumski, dottore no-vax nato in Argentina e radiato dall'Ordine dei Medici, che ha ricevuto circa il 5 per cento delle preferenze.
I primi commenti da governatore di Stefani, Fico e Decaro
"Grazie Veneti! Con grande emozione ho ricevuto l'onore di rappresentarvi. Sento dentro di me una forte responsabilità e anche una grande energia. Voglio essere chiaro: metterò al primo posto i bisogni delle persone", ha scritto sui social il neopresidente del Veneto Stefani che, a 33 anni, è il più giovane governatore in carica.
"Un risultato elettorale straordinario, oltre ogni aspettativa, sento il peso però di questo risultato, quindi da domani devo mettermi a lavorare per meritarmi la fiducia di chi mi ha votato e recuperare quella di chi non è andato a votare", ha commentato invece Antonio Decaro, a cui lo sfidante per la presidenza della Puglia, Lobuono, ha concesso la vittoria in una telefonata.
Sulla stessa linea le parole di Fico, che parlando al suo comitato elettorale ha detto che sarà "il presidente di tutti" alla Regione Campania. "Oggi questa maggioranza batte il governo Meloni", ha commentato il politico dell'M5s facendo riferimento al cosiddetto "campo largo" delle sinistre che lo ha sostenuto.
Gli ha fatto eco la segretaria del Pd Elly Schlein che, da Napoli accanto al governatore eletto, ha esortato: "Uniti si vince".
In un voto che era considerato decisivo anche per la tenuta della maggioranza di governo e per le ambizioni delle opposizioni in vista delle elezioni politiche del 2027, Giorgia Meloni ha mandato complimenti e auguri di buon lavoro al nuovo governatore del Veneto.
"Congratulazioni anche ad Antonio Decaro in Puglia e a Roberto Fico in Campania per la loro elezione. Che possano svolgere al meglio il loro mandato, nell'interesse dei cittadini che andranno a rappresentare", ha scritto la premier italiana.
Dove si è votato e chi sono i candidati: affluenza in calo
Si è votato per rinnovare i Consigli regionali e i presidenti che, mai come in questo caso, erano tre pesi massimi non solo della politica locale: Vincenzo De Luca, Michele Emiliano e Luca Zaia.
Inversamente proporzionale l'affluenza rispetto i candidati e al contesto del voto, visto che cinque anni fa si votava al termine del primo anno di Covid-19, con una certa voglia di partecipazione politica. Il dato è il 43,64 per cento di circa 13 milioni di elettori nelle tre regioni**, rispetto al 57,6** complessivo di cinque anni fa.
Secondo i dati del ministero dell'Interno, in Campania ha votato il 44,06 per cento degli aventi diritto (55,52 alle elezioni precedenti), il 44,64 in Veneto (61,16 cinque anni fa) e il 41,83 in Puglia (56,43 nel 2020).
In Campania il confronto tra i candidati Fico e Cirielli è stato soprattutto su sanità e condoni edilizi. La Puglia ha visto De Caro e l'ex presidente della Fiera del Levante Lobuono dibattere soprattutto del futuro dell'ex Ilva, tra nuove e costose ipotesi di rilancio e una dismissione definitiva che costerebbe migliaia di posti di lavoro.
A tenere banco in Veneto è stata più che altro l'eredità del governatore Luca Zaia, per cui a lungo si è cercato di modificare la regola sul terzo mandato. Stefani e Manildo si sono confrontati su un tema sentito da decenni nel Nordest, l'autonomia regionale.
Come sono andate le altre elezioni regionali di quest'anno
Il bilancio appare come un pareggio tra le forze politiche dietro il governo di Giorgia Meloni, entrato in carica tre anni fa, e i partiti di opposizione in vista delle prossime politiche.
Il mese scorso la Toscana è andata al centrosinistra con Eugenio Giani mentre il centrodestra ha riconfermato i propri governatori: nelle Marche, Francesco Acquaroli, e in Calabria, Roberto Occhiuto.
In Val d'Aosta a fine settembre si era affermato un partito autonomista seguito dalle forze del centrodestra. Un anno fa Emilia-Romagna e Umbria avevano eletto governatori di centrosinistra.
Yesterday