Elon Musk auspica una "zona di libero scambio" tra Europa e Usa

Elon Musk, consigliere del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha fatto sapere di sperare che gli Stati Uniti e l'Europa possano stabilire "una partnership molto stretta e forte" e creare un'area commerciale priva di dazi doganali. Il miliardario proprietario di Tesla, X e Space X ha indicato tale auspicio nel corso di un collegamento video durante il congresso della Lega, che si è tenuto alla Fortezza da Basso di Firenze.
Musk evoca anche una possibile libera circolazione delle persone
"Spero che si arrivi al fatto che sia l'Europa che gli Stati Uniti si adoperino, idealmente, per raggiungere una situazione di dazi-zero, creando di fatto una zona di libero scambio", ha affermato Musk, che finora ha ricoperto un ruolo determinante nell'amministrazione di Washington a capo del neonato Dipartimento per l'efficienza del governo, preposto al ridimensionamento della spesa pubblica in numerosi ambiti.
L'imprenditore statunitense ha aggiunto che l'accordo dovrebbe includere la libera circolazione delle persone tra le due macro-regioni e che questo è il consiglio che darà al presidente Trump: "È ciò che mi auguro. Compresa una maggiore libertà per le persone di spostarsi tra Europa e Nord America se lo desiderano, se desiderano lavorare in Europa o in America. A mio avviso, dovrebbe essere consentito loro di farlo".
Le parole di Musk appaiono in netto contrasto con la guerra commerciale avviata da Trump
Le affermazioni di Musk appaiono in netto contrasto con la dura guerra commerciale avviata da Trump la scorsa settimana da Trump, che prevedono dazi del 20 per cento sulle importazioni in arrivo dall'Unione europea. Ci si chiede se a pesare non siano le contromisure adottate di fronte alle scelte di Trump: la Cina, ad esempio, ha risposto agli Stati Uniti imponendo dazi del 34 per cento sui prodotti americani, il che ha contribuito a far crollare i mercati con cali che non si vedevano dai tempi della pandemia.
Trump non ha esitato a criticare la decisione di Pechino. "La Cina ha sbagliato, si è fatta prendere dal panico: l'unica cosa che non dovrebbe fare", ha scritto in un post sui social media. "Le mie politiche - ha aggiunto - non cambieranno mai. Questo è un ottimo momento per arricchirsi". La scorsa settimana i prezzi del petrolio hanno registrato la peggiore performance degli ultimi mesi e il dollaro statunitense è crollato dopo l'annuncio dei dazi, in quella che Trump ha definito la "il giorno della liberazione" degli Stati Uniti.
L'Unione europea afferma che difenderà i propri interessi
Domenica 6 aprile la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha ribadito l'impegno dell'Ue a dialogare con gli Stati Uniti, affermando però al contempo che difenderà i propri interessi attraverso contromisure proporzionate, se necessario. La dichiarazione della conservatrice tedesca è arrivata dopo una telefonata con il primo ministro britannico, il laburista Keir Starmer. Von der Leyen ha ribadito la sua profonda preoccupazione per i dazi annunciati dal Presidente Trump il 2 aprile e per i danni che essi comportano per tutti i Paesi, in termini diretti e indiretti, compresi quelli più poveri del mondo.
Da quando sono stati annunciati, i dazi voluti dall'amministrazione di Washington hanno suscitato preoccupazione per le possibili ripercussioni sul commercio internazionale e sull'economia globale, con risposte da parte dei governi nel mondo. Trump si dice certo che in questo modo potrà rilanciare l'economia americana, generando maggiori investimenti e creando posti di lavoro, ma ha anche attirato la condanna dei leader delle altre nazioni.
Secondo gli economisti le scelte di Trump sono ad alto rischio
Numerosi economisti e analisti hanno anche avvertito che i dazi potrebbero portare a una contrazione del commercio globale, per via delle difficoltà che si genereranno nelle catene di approvvigionamento. Ciò potrebbe spingere in molti casi in situazioni di recessione: un rischio che corrono anche gli stessi Stati Uniti.
Yesterday