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Usa, sciopero dei lavoratori portuali dal Maine al Texas: rischio aumento dell'inflazione globale

Business • Oct 1, 2024, 9:01 AM
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I lavoratori portuali, dal Maine al Texas, negli Stati Uniti, hanno cominciato uno sciopero martedì per chiedere l'aumento dei salari e contro l'automazione che mette a rischio i posti di lavoro. Si teme che il blocco possa riaccendere la spirale dell'inflazione a causa della carenza di beni e merci.

Il contratto tra i porti e i circa 45mila membri dell'International longshoremen's association (Ila) è scaduto a mezzanotte e, nonostante lunedì si siano registrati progressi nelle trattative, i lavoratori hanno deciso di incrociare le braccia.

Lo sciopero interessa 36 porti ed è il primo del sindacato dal 1977. I lavoratori hanno iniziato a picchettare il porto di Filadelfia poco dopo la mezzanotte, scandendo lo slogan “Niente lavoro senza un contratto equo”. Il sindacato ha esposto dei cartelli sul lato di un camion con la scritta: “L'automazione danneggia le famiglie: l'Ila si batte per la tutela del lavoro”.

Il presidente locale del sindacato Boise Butler ha detto che i lavoratori vogliono un contratto equo che non permetta l'automazione del loro lavoro. Le compagnie di navigazione hanno guadagnato miliardi durante la pandemia applicando prezzi elevati, ha detto. “Ora vogliamo che ci ripaghino. E lo faranno”.

Sciopero portuali Usa: continua il dialogo tra sindacati e la U.S. maritime alliance

La U.S. maritime alliance, che rappresenta i porti, ha dichiarato lunedì sera che entrambe le parti si sono allontanate dalle precedenti offerte salariali. Ma non è stato raggiunto alcun accordo. L'offerta di apertura del sindacato prevedeva un aumento salariale del 77 per cento per i sei anni di durata del contratto, che il presidente Harold Daggett ha definito necessario per compensare l'inflazione e anni di aumenti ridotti.

I membri dell'Ila guadagnano uno stipendio base di circa 81mila dollari all'anno, ma alcuni possono superare i 200mila grazie agli straordinari. Lunedì sera, però, l'Alliance ha dichiarato di aver aumentato l'offerta del 50 per cento in sei anni e si è impegnata a mantenere i limiti all'automazione previsti dal vecchio contratto. Il sindacato vuole un divieto assoluto di automazione. Ancora non è chiaro quanto siano distanti le posizioni delle due parti.