Mattel prensenta la prima Barbie con il diabete di tipo 1, tra le testimonial Lila Moss

Dietro la nuova bambola Barbie pensata per i minori con diabete 1 non c'è solo la sensibilità del marchio Mattel per le esigenze dei più piccoli, ma anche una conoscenza specifica e una collaborazione con la comunità medica.
Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con Breakthrough T1D (ex JDRF), un'organizzazione che da anni conduce ricerche e attività a sostegno delle persone affette da diabete di tipo 1. La nuova Barbie non solo indossa un vestito elegante, ma è anche una bambola che si distingue per le sue caratteristiche.
La bambola riproduce anche in modo realistico gli elementi quotidiani del trattamento: un monitor continuo del glucosio (CGM), un microinfusore di insulina e accessori che i bambini con T1D conoscono nella loro vita.
Diabete di tipo 1: una vita sotto costante controllo
Il diabete di tipo 1 è una malattia cronica autoimmune in cui l'organismo smette di produrre insulina, un ormone essenziale per regolare i livelli di zucchero nel sangue.La malattia richiede un monitoraggio quotidiano e un trattamento con insulina e può portare a gravi complicazioni.
Contrariamente a quanto si crede, non è il risultato di un'alimentazione o di uno stile di vita scorretti e le sue cause non sono ancora del tutto note. È importante notare che la malattia viene diagnosticata sempre più spesso anche negli adulti. Si stima che fino alla metà dei nuovi casi riguardi persone di età superiore ai 18 anni.
Una rappresentazione che conta
La nuova bambola è stata accolta con entusiasmo dalla comunità T1D. Mattel ha deciso di rendere omaggio anche a due donne che parlano pubblicamente della loro vita con il diabete: l'istruttrice di fitness Robin Arzón e la modella Lila Moss.
Entrambe hanno ricevuto una Barbie unica nel suo genere, creata a loro immagine e somiglianza, con tanto di dettagli medici.
Lila Moss, figlia della top model Kate Moss, da anni parla apertamente della sua malattia e non nasconde i suoi dispositivi di monitoraggio degli zuccheri nemmeno sul tappeto rosso.
Sono orgogliosa di usare la mia piattaforma per educare al diabete di tipo 1 e mostrare che essere diversi è bello. Ricevo messaggi da persone che vedono i miei sensori e si sentono rappresentate: questo è davvero importante per me. E ora che posso vedere una Barbie che mi somiglia e che ha anche i miei sensori, è un'esperienza davvero unica e commovente", sottolinea la modella.
Una Barbie che riflette la realtà
La Barbie T1D è il prossimo passo del marchio verso una rappresentazione reale. Da anni, la linea Fashionistas si sta espandendo con bambole di diversi colori della pelle, silhouette, disabilità e storie. La collezione comprende già bambole con cecità, sindrome di Down, apparecchi acustici o protesi, tra le altre.
Non è solo una questione di diversità: è anche uno strumento che può aiutare i bambini a capire gli altri, a creare empatia e a domare la vita quotidiana diversa dalla loro.