“Vestiti di Speranza”: la sfilata dove le modelle sorridono ha acceso il Giubileo dei Giovani a Roma

Ma chi l'ha detto che bisogna flagellare il corpo, nascondere la propria bellezza, vestirsi di gramaglie per essere dei buoni cristiani? In una Roma vestita dei colori del mondo e dell’entusiasmo dei Gen Z cattolici, arrivati numerosissimi per il Giubileo dei Giovani, l'iniziativa “Vestiti di Speranza”, firmata dall’associazione Turris Eburnea, ci dice il contrario.
È così che Piazza della Pilotta, nel cuore pulsante della Roma rinascimentale, si è trasformata in una passerella per una sfilata di radiose pellegrine, provenienti da tutta Italia e dal mondo.
Ogni uscita è stata accompagnata da letture e riflessioni sulla dignità della persona, la castità come libertà e la bellezza come linguaggio della verità.
Il pubblico – folto, curioso, cosmopolita – ha accolto l’iniziativa con entusiasmo, testimoniando come la moda possa essere anche veicolo di messaggi che vanno oltre il glamour.
"Rispetto a una sfilata normale che di solito ha al centro l'abito, qui, al centro, ci sono le ragazze, il loro percorso, la loro bellezza interiore e i loro valori" dice Greta Redaelli, che ha coordinato le giovani modelle. "Proprio per questo noi, durante le sfilate, più che mostrare il vestito vogliamo mostrare la ragazza - aggiunge Benedetta Moraglia prima di affrontare i sanpietrini romani in passerella - e la nostra ragazza non deve essere una modella seria ma una modella invece che porta gioia, che porta il sorriso".
L’associazione Turris Eburnea
Fondata sul desiderio di accompagnare i giovani in una ricerca condivisa sulla verità dell’Amore, Turris Eburnea si propone come spazio accogliente per chi vuole riflettere in profondità su temi centrali dell’identità umana. "Vestiti di Speranza" è uno dei progetti dell'associazione.
"L'iniziativa è nata a Torino nel 1941, poi si è diffusa man mano con altre sedi, a Genova e poi a Roma - spiega Gabriella Costa di Turris Eburnea - la sede dell'associazione è un punto di accoglienza per i giovani, per aiutare le ragazze a crescere nella loro femminilità e sostenere il dialogo tra ragazzi e ragazze".
Vita come dono, corpo come linguaggio, bellezza come responsabilità: i capisaldi del progetto educativo di Turris Eburnea si intrecciano con il messaggio del Giubileo, offrendo ai ragazzi strumenti per sviluppare un pensiero critico, capace di dialogare – e resistere – alla cultura dominante.
"Noi abbiamo portato in passerella i nostri valori, quindi pudore, anche castità e amore vero che si può ritrovare attraverso un incontro, un incontro con un uomo che un domani possa renderci felici, insieme, nell'amore con Gesù" racconta Maria Cristina Zaccarini, altra modella della speranza.
Un inizio col botto
Il 29 luglio, oltre 100.000 giovani hanno gremito piazza San Pietro per la Messa di benvenuto presieduta da mons. Rino Fisichella. Con 1.500 concelebranti e 450 ministeri straordinari in campo, la Basilica è diventata palcoscenico di una festa di fede planetaria.
Secondo le stime ufficiali, mezzo milione di giovani provenienti da 146 Paesi stanno facendo vibrare la città: 68 per cento europei e molti da regioni dilaniate da guerre, come Siria, Gaza e Ucraina — segno eloquente di unità e pace universale. Un appuntamento epico, paragonabile a una World Youth Day in miniatura, per celebrare il Giubileo della Speranza.
Il clou? Un ingresso a sorpresa del Papa in papamobile alla fine della Messa inaugurale. Circondato da un mare umano di 120.000 giovani, si è espresso in italiano, inglese e spagnolo, definendo i ragazzi “messaggio di luce, speranza e pace” con il tono di una star mondiale.
Gli appuntamenti del Giubileo giovane
Venerdì 1° agosto il Circo Massimo si trasforma in luogo di preghiera e riconciliazione: confessioni, riflessioni e il valore del sacramento saranno al centro di una giornata intensa dedicata al perdono e alla rinascita interiore.
Il 2 agosto, Tor Vergata si accende per la Veglia di preghiera: dalle ore 20:30, musica, interventi spirituali e artistici accendono la serata, con attenzione al comfort: 5 milioni di bottiglie d’acqua, cannoni refrigeranti, oltre 2.700 bagni chimici e 2.660 fontanelle distribuite tra un palco e l’altro.
Il 3 agosto, a partire dalle 9:30, Papa Leone XIV presiede la Santa Messa finale a Tor Vergata: un momento culminante, pieno di energia, fede e impegno missionario. La partecipazione è stimata in circa un milione di giovani solo per questa tre giorni conclusiva.
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