Spagna: suore sedevacantisti abusive di Belorado resistono allo sfratto voluto dalla Chiesa

Lo scorso anno le suore del convento di Belorado, in Spagna, hanno annunciato l'adozione della linea di pensiero sedevacantista, la corrente teologica che rifiuta l'autorità di tutti i Papi dopo Pio XII, considerando la sede papale vacante.
La risposta dell'Arcivescovado non si è fatta attendere. Dopo aver appreso la posizione delle suore, ha proceduto alla loro scomunica e all'espulsione dalla vita consacrata, misure che rappresentano le sanzioni più severe del diritto canonico.
Successivamente, le autorità ecclesiastiche hanno chiesto formalmente che le suore lasciassero volontariamente il convento, richiesta che categoricamente rifiutata dalla comunità ribelle.
Dato il rifiuto delle monache di rispettare gli ordini ecclesiastici, il conflitto si è inasprito fino a raggiungere i tribunali civili, per risolvere le questioni relative alla proprietà e all'occupazione del monastero.
Le cosiddette monache scismatiche hanno trasferito, intanto, le cinque monache più anziane nel convento al monastero Orduña (Vizcaya).
Come ricostruito dai media locali, le ex suore hanno iniziato a ricevere guida spirituale da un ex vescovo scomunicato dalla Chiesa nel 2019 per appartenenza a una "setta". Questo ha portato la Santa Sede a rimuoverle dal suo ordine. Nel convento, le ex suore producevano dolci al cioccolato, per i quali erano note, e in seguito sono state scoperte attività irregolari come l'allevamento di cani. Hanno anche aperto un ristorante nelle Asturie per finanziare le loro attività.
La sentenza del tribunale e i tentativi di sfratto
Il tribunale di primo grado di Briviesca (Burgos) ha dato ragione alla Chiesa cattolica nella causa di sfratto intentata contro le suore di Belorado. Il processo, tenutosi martedì 29 luglio dopo due precedenti sospensioni, si è concluso con una sentenza che ordina l'immediato abbandono del convento.
Durante il processo, la rappresentanza legale del Commissario Pontificio ha sostenuto che le monache più anziane che non hanno partecipato allo scisma costituiscono la legittima comunità del Monastero di Belorado.
La sentenza del tribunale ha stabilito che "il convenuto non ha dimostrato di possedere alcun titolo che giustifichi e legittimi l'uso del bene contro il suo proprietario", accogliendo in toto la richiesta di risarcimento e ordinando lo sfratto dell'immobile. La sentenza sottolinea inoltre che "la libertà religiosa è riconosciuta solo alle persone fisiche e non a quelle giuridiche" e pertanto impone alle donne condannate di sostenere le spese del procedimento legale e di lasciare il convento.
Gli avvocati delle ex suore hanno annunciato che faranno ricorso al Tribunale provinciale, riporta Europa Press.
Il tentativo di rimuovere le suore più anziane
Venerdì un'operazione congiunta composta da membri della Guardia Civil, rappresentanti dell'Arcivescovado di Burgos e alcune suore clarisse ha tentato di accedere al convento di Orduña con l'obiettivo di trasferire le cinque suore, di età superiore agli 85 anni, in un luogo più adatto in altri monasteri della Federazione delle Clarisse.
Tuttavia, come hanno spiegato due ex suore – accompagnate dal loro avvocato – ai cancelli del convento di Orduña, quattro di queste suore hanno espresso il desiderio di rimanere, mentre una non è in grado di esprimersi adeguatamente.
Florentino Aláez, avvocato delle suore scismatiche, ha espresso il timore che la commissione giudiziaria, insieme alla Guardia Civil e al commissario pontificio, torni a tentare di trasferire con la forza le anziane suore.
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