Furto al Louvre: fermati due sospetti, uno diretto in Algeria e l'altro in Mali
Svolta nelle indagini sull'incredibile rapina al museo Louvre di Parigi. Media francesi riportano che due persone sarebbero state arrestate in relazione al furto dei gioielli della corona nella Galleria Apollo del museo.
Le Parisien riporta che due uomini, originari della banlieue nord di Parigi Seine-Saint-Denis, sono stati fermati perché sospettati di aver fatto parte del commando di quattro criminali che si sono introdotti nel museo.
L'operazione, secondo quanto si apprende, è scattata all'improvviso, dopo che gli inquirenti, che sorvegliavano da giorni i due individui, si sono resi conto che uno dei due stava per fuggire all'estero, in Algeria. L'uomo è stato pedinato e e arrestato all'aeroporto parigino di Roissy-Charles de Gaulle.
Si tratterebbe di due pregiudicati, noti alla polizia per furti. Al momento i due sono stati trasferiti nei locali della brigata anticrimine, il fermo potrà durare fino a 96 ore.
Il procuratore di Parigi Laure Beccuau ha dichiarato che gli arresti sono stati effettuati dagli investigatori della brigata anti-gang. Nella sua dichiarazione ha deplorato la fuga di notizie premature, affermando che potrebbero ostacolare il lavoro di oltre 100 investigatori “mobilitati per recuperare i gioielli rubati e arrestare tutti i responsabili”.
Paris Match riporta che un uomo è stato arrestato sabato 25 ottobre, intorno alle 22:00, all'aeroporto di Roissy-Charles-de-Gaulle**, mentre si stava preparando a imbarcarsi su un aereo diretto in Algeria.**
L'arresto è stato eseguito dagli agenti della Direzione nazionale della polizia di frontiera (DNPAF), che hanno consegnato poi l'uomo agli investigatori della Brigata di repressione del banditismo (BRB) della polizia giudiziaria di Parigi, incaricati delle indagini.
Il secondo uomo, secondo quanto riportato da Le Figarò che cita fonti giudiziarie, era diretto in Mali.
Nel frattempo il ministro dell'Interno Laurent Nuñez si è congratulato con gli investigatori. "Le indagini devono proseguire nel rispetto della segretezza dell'indagine sotto l'autorità della giurisdizione interregionale specializzata del tribunale di Parigi. Lo faremo con la stessa determinazione!! Continuiamo!!", ha scritto Nuñez su X.