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“No Space for Bezos”: proteste a Venezia contro il matrimonio del fondatore di Amazon

• Jun 18, 2025, 8:08 PM
4 min de lecture
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Mentre a Venezia fervono i preparativi dell’ultimo minuto per il sontuoso matrimonio del miliardario statunitense Jeff Bezos, previsto per la prossima settimana, i manifestanti stanno pianificando azioni parallele per bloccare strade e canali, con un messaggio chiaro: il fondatore di Amazon non è il benvenuto in laguna.

Per alcuni veneziani, le nozze tra Bezos e Lauren Sánchez, ex giornalista televisiva, il cui costo stimato si aggira intorno ai 10 milioni di euro, rappresentano l’ennesima svendita della città al miglior offerente. E stanno mobilitandosi per dire basta.

Marta Sottoriva, organizzatrice della campagna No Space for Bezos, ha dichiarato a Euronews che la protesta non è contro il matrimonio in sé, ma contro ciò che simboleggia per Venezia. "Non stiamo protestando contro le nozze, ma contro la visione di Venezia come una città in cui si viene solo per consumare", ha detto Sottoriva.

Bezos, aggiunge l’attivista, è il simbolo di "una ricchezza costruita sullo sfruttamento dei molti", citando l’opposizione di Amazon alla sindacalizzazione e ricordando la presenza del miliardario all’inaugurazione presidenziale di Donald Trump.

Secondo Sottoriva, Venezia guarda sempre più ai turisti e ai grandi eventi, trascurando le esigenze dei residenti. Una direzione che sta portando "allo spopolamento e alla chiusura di molti servizi e spazi per i locali". In questo senso, il matrimonio di lusso e l’overtourism rappresentano due facce della stessa medaglia: "Una visione della città come merce".

"Abbiamo bisogno di case, non di miliardari"

Pochi i dettagli ufficiali sull’evento, ma si prevede l’arrivo di circa 200 ospiti, che alloggeranno negli hotel più esclusivi della città, mentre Bezos dovrebbe raggiungere la laguna a bordo dei suoi yacht.

La campagna non mira a fermare le nozze, ma a ostacolarle simbolicamente. Giovedì gli attivisti hanno già issato uno striscione con il nome di Bezos cancellato sul campanile della Basilica di San Giorgio, mentre in tutta la città sono comparsi manifesti contro l’evento.

La manifestazione principale è prevista per il 28 giugno. "Creeremo disagi e ritardi, renderemo visibile la protesta", ha spiegato Sottoriva. Le azioni pacifiche comprenderanno blocchi stradali, l’intasamento dei canali con barche e kayak, e tuffi in acqua.

Gli attivisti si aspettano un’ampia partecipazione. "Ci sarà anche musica – sarà una festa anche per la città", ha detto Sottoriva.

Una città allo stremo per l’overtourism

Venezia è ormai diventata un simbolo globale dell’impatto del turismo di massa. Ogni anno, circa 30 milioni di persone visitano la città, a fronte di soli 51mila residenti nel centro storico e 250mila sulla terraferma.

Molti abitanti lamentano di essere stati spinti fuori dai propri quartieri a causa dell’impennata dei costi, mentre le infrastrutture cittadine faticano a reggere la pressione del flusso turistico. Il carattere stesso della città, sostengono, si sta diluendo.

Il Comune ha introdotto una tassa di soggiorno giornaliera per cercare di contenere gli ingressi, ma secondo i critici non ha avuto l’effetto deterrente sperato.

Non tutti, però, vedono il matrimonio come un problema. Alcuni imprenditori locali si sono detti contrari alle proteste e convinti che eventi del genere portino lavoro e visibilità.

Anche il sindaco Luigi Brugnaro ha accolto con entusiasmo le nozze: "Siamo molto orgogliosi. È un onore che Bezos abbia scelto Venezia", ha detto all'Associated Press. "Non so se avrò tempo – o se lui lo avrà – per incontrarlo e stringergli la mano, ma Venezia si conferma ancora una volta un palcoscenico globale".

Di tutt’altro avviso Sottoriva: "Non abbiamo bisogno di Bezos. Abbiamo bisogno di case, di salari dignitosi e di un futuro sostenibile".