Dopo il vertice Trump-Putin ancora attacchi russi in Ucraina: cinque vittime nel Donbass

Cinque persone sono state uccise e altre undici ferite nel corso di nuovi bombardamenti russi contro varie città ucraine, un duro segnale che la guerra continua a infuriare nonostante il recente vertice diplomatico in Alaska tra il presidente statunitense Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin.
Venerdì scorso, Trump e Putin hanno dichiarato di aver raggiunto un’intesa di massima sulla fine del conflitto, ma i fatti sul terreno raccontano un’altra storia. Nella notte tra sabato e domenica, le forze russe hanno lanciato un missile balistico e oltre 60 droni Shahed di fabbricazione iraniana, insieme a droni da richiamo, prendendo di mira soprattutto obiettivi civili nel nord e nell’est dell’Ucraina.
La difesa aerea ucraina ha intercettato e neutralizzato più di 40 droni, ma non sono mancati danni e vittime. Nella regione orientale del Donbass, epicentro della guerra dal 2014, cinque civili hanno perso la vita: due a Raihorodok, due a Sviatohorivka e uno a Kostiantynivka. Altre quattro persone sono rimaste ferite secondo quanto riferito dal governatore regionale Vadym Filashkin.
Parallelamente, gli attacchi si sono estesi alla regione di Kherson, con colpi di artiglieria e droni contro oltre 30 insediamenti. Due persone sono rimaste ferite e sono stati registrati danni materiali.
Anche nella zona di Kharkiv, un’intensa serie di bombardamenti ha colpito diversi villaggi, causando almeno cinque feriti e danni significativi a case e infrastrutture. Il governatore Oleh Syrniehubov ha sottolineato che gli obiettivi colpiti erano di natura civile.
Questi attacchi arrivano in un momento di forte pressione internazionale sulla Russia per fermare l’invasione, che è entrata nel suo quarto anno. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è atteso in una riunione virtuale della coalizione dei volenterosi con i leader di Francia, Germania e Regno Unito, mentre si prepara a un viaggio a Washington per incontrare Donald Trump, primo incontro alla Casa Bianca dal febbraio 2024.
Il vertice Trump-Putin dello scorso venerdì, pur non avendo portato a un cessate il fuoco immediato, ha rappresentato un passo verso una possibile soluzione diplomatica. Trump ha annunciato l’intenzione di organizzare un vertice trilaterale tra lui, Putin e Zelensky per discutere un accordo di pace e “porre finalmente fine a questa guerra”.
Tuttavia, i continui attacchi di Mosca mostrano come la strada verso la pace resti ancora lunga e complessa, con la popolazione civile ucraina che continua a pagare il prezzo più alto di un conflitto che non accenna a fermarsi.
Il recente vertice in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin rappresenta un tentativo significativo, seppur fragile, di rilanciare il dialogo tra le due potenze in un momento di forte tensione globale. Tuttavia, l'assenza di un accordo formale di cessate il fuoco riflette la complessità degli interessi in gioco, in particolare per la Russia, che continua a perseguire i suoi obiettivi strategici nel Donbass e in altre aree dell’Ucraina orientale.
La proposta di Trump di un vertice trilaterale con Zelensky mira a creare un canale diretto di negoziazione, ma resta da vedere se le parti saranno disposte a un compromesso che eviti di compromettere la sovranità ucraina.
Intanto, la comunità internazionale resta divisa, con l’Unione europea e la Nato che sostengono fermamente l’Ucraina, mentre Mosca cerca di consolidare le proprie posizioni attraverso pressioni militari e diplomatiche. Questo equilibrio precario rende difficile prevedere una rapida risoluzione del conflitto, che rischia di protrarsi con gravi conseguenze umanitarie e geopolitiche.
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