Drone esploso in Polonia, indagini puntano alla Bielorussia: Nato solidale con Varsavia

L’esplosione di un drone nel villaggio di Osiny, nella regione polacca di Lublino, avvenuta nella notte tra martedì e mercoledì, è l’ultimo di una serie di episodi che dal 2022, con l’inizio della guerra in Ucraina, ha coinvolto non solo la Polonia ma l’intero fianco orientale della Nato.
Incidenti simili hanno interessato negli ultimi anni la Moldavia, la Lettonia e la Romania, sollevando timori crescenti sulla sicurezza dei confini europei.
A ricordarlo è anche l’ex ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis, che in un commento pubblicato su X ha sottolineato come episodi impensabili solo pochi anni fa siano ormai trattati come routine.
"Nulla dovrebbe cadere in Ucraina, in Lettonia o su qualsiasi altro territorio della Nato – ha scritto Landsbergis – ma questa è la nuova realtà resa possibile dall’inazione".
Il ministro della Difesa polacco, Wladyslaw Kosiniak-Kamysz, ha definito l’esplosione di Osiny "una provocazione russa". Tuttavia, gli esperti invitano alla prudenza.
Andrzej Kiński, analista militare intervistato da Euronews, afferma che non ci sono prove sufficienti per attribuire con certezza l’attacco a Mosca. "Al momento non posso affermare senza ombra di dubbio che si tratti di una provocazione russa. Alcuni indizi suggeriscono cautela. Sono necessarie ulteriori analisi e forse non conosceremo mai la verità".
Le parole dell’esperto trovano conferma nelle indagini preliminari della Procura regionale di Lublino. Secondo il procuratore Grzegorz Trusiewicz, infatti, il velivolo non proveniva né dalla Russia né dall’Ucraina, bensì dalla Bielorussia.
Rimane comunque il mistero sulla rotta del drone e sul motivo dell’esplosione, elementi che al momento non sono al centro dell’inchiesta.
Come ha fatto il drone russo a penetrare le difese Nato in Polonia?
II caso ha acceso il dibattito sull’efficacia dei sistemi di difesa polacchi. Perché i radar non hanno intercettato il drone? Secondo il generale Dariusz Malinowski, il velivolo era stato progettato per rendere difficile il rilevamento e volava a bassissima quota.
Kiński, l'analista militare, aggiunge che in tempo di pace il sistema radar polacco garantisce una copertura solo sopra i 3mila metri di altitudine, mentre in stato di crisi può scendere fino a 500 metri. A quote inferiori, però, la rilevazione diventa quasi impossibile.
Il problema è anche di natura tecnica e logistica: il confine orientale della Polonia si estende per oltre 900 chilometri, troppo lungo per essere monitorato in modo continuo. Una rete radar più fitta comporterebbe inoltre rischi per la salute di persone e animali a causa delle radiazioni a microonde.
Per rafforzare la sorveglianza, Varsavia ha già firmato un contratto da 960 milioni di dollari per il sistema aerostatico di radiotelemetria Barbara, che entrerà in funzione nel 2027. Sarà composto da quattro aerostati con un raggio di rilevamento di oltre 300 chilometri ciascuno.
Episodi simili a quello di Osiny sono destinati a continuare e si potrebbe non arrivare a una ricostruzione definitiva, come l’esplosione del missile a Przewodów nel 2022 o i resti trovati vicino a Bydgoszcz nel 2023, non hanno mai avuto una spiegazione definitiva.
La posizione geografica della Polonia la rende infatti particolarmente esposta a questi incidenti, con la guerra in corso. Confina con l’Ucraina lungo un tratto significativo e ospita a Rzeszów un hub logistico fondamentale per l’invio di equipaggiamenti militari e aiuti umanitari a Kiev.
Inoltre, diverse città ucraine vicine al confine contengono obiettivi militari e infrastrutture strategiche che sono bersaglio degli attacchi russi. Questo aumenta il rischio che droni o missili possano sconfinare, volontariamente o per errore, in territorio polacco.
Il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Mark Rutte, ha espresso la solidarietà alla Polonia durante una conferenza stampa con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky questa settimana.
"Stiamo seguendo da vicino l’accaduto – ha dichiarato – e i nostri alleati polacchi dovrebbero dare una risposta a questo incidente".
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