Iran, demoliti siti nucleari a Teheran dopo guerra con Israele: il sospetto di prove nascoste

L’Iran ha demolito edifici danneggiati dagli attacchi israeliani di giugno. A rivelarlo è un rapporto del Science and International Security Institute (Isis), che usa immagini satellitari della società Maxar Technologies scattate all’impianto di Mojdeh (o Levizan 2) il 3 luglio e il 19 agosto scorsi.
Il documento, redatto con la collaborazione del fondatore David Albright, ex ispettore generale dell’Aiea, sottolinea che le azioni iraniane sembrano finalizzate a cancellare eventuali prove legate a progetti di ricerca e sviluppo nucleari.
Dove si trova l'impianto di Mojdeh?
La struttura è situata accanto alla Malek Ashtar University of Technology e a due grandi arterie di Teheran.
Secondo il rapporto, l’Aiea ha in passato rilevato collegamenti diretti del sito con il programma di ricerca nucleare iraniano Amad, avviato alla fine degli anni '80 ma che Teheran ha sempre negato, senza però lasciare che l'agenzia dell'Onu visitasse la struttura né interrogasse il personale.
Dopo la sospensione del programma Amad nel 2003, era nata una ricerca su armi nucleari nota con l'acronimo Sadat poi assorbita nel 2011 nella Spdn (Organizzazione per l'innovazione e la ricerca nel campo della difesa, chiamata anche Sepand), secondo i ricercatori del think tank che ha sede a Washington DC, negli Stati Uniti.
Il Dipartimento del Tesoro Usa ha confermato anche la presenza a Mojdeh di una sede del "Shahid Karimi Group", collegato a Sepand, che lavora a programmi su missili ed esplosivi.
Gli ispettori internazionali sono tornati in Iran questa settimana per visitare la centrale nucleare di Bushehr, dopo l'interruzione della collaborazione con il regime negli ultimi mesi, ma non hanno ancora accesso a impianti cruciali come Fordow, Natanz e Isfahan, colpiti nei raid statunitensi e israeliani di giugno.
Il direttore dell'Aiea, Rafael Grossi, ha ribadito che Teheran non può imporre ispezioni “selettive”, limitandole alle strutture non danneggiate.
Quali edifici sono stati bonificati secondo il rapporto
Il rapporto appena pubblicato afferma che Israele avrebbe colpito due volte la struttura di Mojdeh nella "guerra dei 12 giorni".
Il primo attacco avrebbe interessato un edificio legato allo Shahid Karimi Group e un laboratorio dell’Istituto di fisica applicata. Un secondo raid avrebbe distrutto l’edificio principale dell’istituto, danneggiato un’area di sicurezza e un magazzino.
Gli esperti ritengono che la doppia incursione dimostri la rilevanza strategica della struttura per Israele.
Le immagini satellitari mostrano le successive operazioni di pulizia e la rapida demolizione dei siti colpiti. Il 3 luglio sono visibili i primi lavori di evacuazione, mentre il 19 agosto risultano già rasi al suolo l’edificio dell’Istituto di fisica applicata, il laboratorio annesso e la presunta sede del Shahid Karimi Group.
Secondo il rapporto, questi interventi rientrerebbero in una strategia di bonifica volta a impedire agli ispettori di trovare prove compromettenti sulle attività nucleari, ha sottolineato l'Isis, come già avvenuto in passato per aggirare i controlli dell'Aiea.
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