La Russia lancia oltre 500 droni e missili contro l'Ucraina in un massiccio attacco notturno

La Russia ha lanciato una raffica di oltre 500 droni e due dozzine di missili contro diverse regioni dell'Ucraina nella notte di mercoledì, prendendo di mira infrastrutture civili e impianti energetici.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che decine di edifici residenziali sono stati danneggiati in diverse regioni, accusando la Russia di prendere "abitualmente" di mira quartieri residenziali.
"Questi sono chiaramente attacchi russi dimostrativi. E Putin sta dimostrando la sua impunità", ha avvertito Zelensky. "E questo richiede senza dubbio una risposta da parte del mondo. È solo a causa della mancanza di una pressione sufficiente, in primo luogo sull'economia di guerra della Russia, che questa aggressione continua".
Mosca "promuove" la sua avanzata con i video su Telegram
Intanto, il ministero della Difesa russo ha pubblicato un video - ripreso da un drone su Telegram - affermando che il filmato "conferma il controllo da parte delle forze russe di circa metà della città di Kupiansk", nell'oblast' di Kharkiv.
"Il video mostra soldati russi nel centro città, così come nelle aree di importanti edifici amministrativi e industriali", ha continuato il ministero della Difesa russo, elencando il municipio, lo stadio Spartak, una sottostazione elettrica e la torre televisiva della città.
L'esercito russo sta "continuando l'operazione" per conquistare il resto della città e le aree circostanti, secondo la stessa fonte. Da parte sua, lo stato maggiore delle forze armate ucraine ha menzionato combattimenti nell'area di Kupiansk nel suo briefing quotidiano. "I nostri difensori hanno respinto le azioni offensive nemiche nelle aree" intorno a Kupiansk, ha scritto lo stato maggiore.
L'argine all'escalation
L'escalation degli attacchi di Mosca all'Ucraina arriva nonostante gli sforzi dei leader europei finalizzati a sostenere la difesa di Kiev: un argine alzato per far fronte all'escalation seguita ai negoziati per la pace, finora infruttuosi, guidati dagli Stati Uniti.
Durante il suo tour di quattro giorni negli Stati dell'Ue confinanti con la Russia, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dato voce a questa preoccupazione.
"Putin non è cambiato e non cambierà. È un predatore", ha detto la presidente della Commissione europea, "può essere tenuto sotto controllo solo con una forte deterrenza".
Zelensky ha fatto notare che nei prossimi giorni Kiev discuterà con i suoi alleati della necessità di continuare a fare pressione.
Martedì il leader ucraino è arrivato in Danimarca per colloqui con i Paesi del Nord Europa e del Baltico in merito a nuovi aiuti militari e a un ulteriore sostegno diplomatico all'Ucraina.
Mercoledì si recherà poi in Francia per colloqui con il suo omologo francese Emmanuel Macron, in vista di un incontro giovedì sulle garanzie di sicurezza postbelliche per l'Ucraina.
Nel frattempo, il presidente russo Vladimir Putin si è recato in Cina per incontrare il leader cinese Xi Jinping e il leader nordcoreano Kim Jong-un, entrambi accusati dagli Stati Uniti di continuare a sostenere gli sforzi bellici della Russia.
A sua volta, il segretario alla Difesa britannico John Healey è arrivato a Kiev per un colloquio con il suo omologo ucraino, Denys Shmyhal.
I due dovrebbero discutere di progetti di difesa congiunti e di "importanti decisioni bilaterali che rafforzeranno le capacità di difesa", ha scritto Shmyhal in un post su Telegram.
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