Usa: rilasciati e rimpatriati i 300 lavoratori sudcoreani fermati nel maxi raid anti-immigrazione
Negli Stati Uniti un massiccio raid dell’immigrazione condotto dagli agenti Ice in uno stabilimento Hyundai in Georgia ha portato al fermo di 475 persone, la maggior parte sudcoreani. Dopo negoziati diplomatici, oltre 300 di loro saranno rilasciati e rimpatriati tramite un volo charter.
L’operazione si è svolta giovedì 4 settembre presso uno dei più grandi progetti di sviluppo economico della Georgia – uno stabilimento per la produzione di batterie per veicoli elettrici, realizzato in collaborazione tra Hyundai e LG Energy Solution.
Le autorità di Homeland security investigations (Hsi) l’hanno definita la più grande operazione in un solo sito nella loro storia.
Un video diffuso da Ice mostra i lavoratori, vestiti con giubbotti gialli, in fila mentre agenti con protezioni tattiche e la scritta HSI in giubbotto dichiarano: “Abbiamo un mandato di perquisizione per l’intero sito… la costruzione deve cessare immediatamente”.
Cause e conseguenze dell’arresto
Gli arrestati risultavano coinvolti in pratiche di impiego illegale: ingresso irregolare, visto scaduto o visti che non autorizzavano il lavoro.
La retata segue un’indagine che si è protratta per mesi e giunge in un momento di tensioni già elevate tra Usa e Corea del Sud, nonché dopo un vertice economico con accordi di investimento in discussione.
Il governo sudcoreano ha reagito con “preoccupazione e rammarico”, inviando diplomatici sul posto e chiedendo una risoluzione rapida della questione.
Il capo di gabinetto del presidente sudcoreano, Kang Hoon-sik, ha confermato la conclusione delle trattative e l’organizzazione di un volo charter per il rimpatrio dei lavoratori una volta completate le procedure amministrative.
Il ministro degli Esteri Cho Hyun ha annunciato una revisione delle politiche visti per prevenire futuri incidenti.
Stabilimento, realizzazione sospesa
La costruzione dello stabilimento è stata temporaneamente sospesa dopo il raid. Hyundai e LG Energy Solution stanno conducendo verifiche interne sui fornitori e le imprese coinvolte per garantire la conformità alle normative sul lavoro.
Il fermo di centinaia di lavoratori in un progetto strategico di investimento mette in luce le tensioni tra politica migratoria restrittiva e attrazione di capitali esteri. La risoluzione diplomatica, con il rimpatrio dei lavoratori sudcoreani, punta a mitigare la crisi tra i due paesi, ma resta aperta la sfida di bilanciare sicurezza interna, relazioni internazionali e tutela dei diritti dei lavoratori stranieri.
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