Francia, inizia processo al medico Frédéric Péchier accusato di avvelenamenti di massa

È iniziato nella Francia orientale il processo all'anestesista francese Frédéric Péchier, accusato di aver avvelenato trenta pazienti, dodici dei quali sono morti, nell'arco di nove anni.
Péchier, che rischia l'ergastolo in caso di condanna, avrebbe commesso i presunti reati in due cliniche della città di Besançon tra il 2008 e il 2017.
L'ex medico 53enne, a cui è stato vietato di praticare la professione medica, è stato per la prima volta all'attenzione delle autorità dopo che la 36enne Sandra Simard ha avuto un arresto cardiaco durante un'operazione di routine nel gennaio 2017. Secondo i media francesi, una dose potenzialmente letale di potassio è stata trovata in una sacca in cui le era stata somministrata l'anestesia.
Péchier accusato di decine di casi di avvelenamento
Un'indagine delle autorità francesi ha portato alla luce altre decine di casi di attività sospette.
I pubblici ministeri sostengono che Péchier, padre di tre figli, abbia contaminato le sacche di infusione utilizzate dai suoi colleghi nel tentativo di danneggiarli professionalmente.
Péchier sarebbe poi intervenuto per aiutare nei tentativi di rianimazione, sostiene l'accusa, che sottolinea come l'uomo sembrasse "avere sempre una soluzione", in questi casi.
Il medico continua a sostenere la propria innocenza, negando di essere responsabile di qualsiasi avvelenamento, che ha portato alla morte di dodici delle trenta vittime di arresto cardiaco, di età compresa tra i quattro e gli 89 anni.
Il suo team di difesa afferma che "ha tutte le intenzioni di dimostrare la sua innocenza in questo caso".
Il processo, che dovrebbe durare fino a dicembre, è stato descritto come "vertiginoso" da uno degli avvocati delle vittime, a causa della sua "portata, durata e complessità tecnica". Péchier è attualmente sotto controllo giudiziario e non è detenuto.
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