Regno Unito, Canada e Australia riconoscono lo Stato di Palestina

Come preannunciato nelle scorse settimane, Regno Unito, Canada e Australia hanno annunciato il riconoscimento dello Stato di Palestina. L'annuncio arriva alla vigilia dell'Assemblea Generale dell'Onu.

"Oggi, per ravvivare la speranza di pace tra palestinesi e israeliani e di una soluzione a due Stati, il Regno Unito riconosce formalmente lo Stato di Palestina", ha detto il premier britannico Keir Starmer in un video pubblicato domenica pomeriggio sui social media.

Nonostante le forti pressioni esercitate dal presidente Trump durante la sua visita a Londra, Starmer aveva detto di aver sollevato la questione con Donald Trump "perché la situazione a Gaza è intollerabile" e quindi "la questione del riconoscimento deve essere analizzata".

Sebbene la misura prevista sia in gran parte simbolica, il Regno Unito spera che possa aumentare la pressione diplomatica per porre fine al conflitto a Gaza, nonché contribuire a spianare la strada verso una pace duratura basata sulla coesistenza di due Stati.

"Qualsiasi decisione di riconoscere uno Stato palestinese, se ciò avverrà ancora oggi, non farà nascere uno Stato palestinese dall'oggi al domani", ha spiegato domenica mattina il vice primo ministro David Lammy in un'intervista a Sky News, poi ha suggerito che il riconoscimento contribuirebbe a mantenere viva la prospettiva di una soluzione a due Stati e ha sottolineato che identificare il popolo palestinese con Hamas è una narrativa falsa.

Carney: "Creazione di uno stato palestinese sovrano, democratico e vitale"

"Dal 1947, la politica di ogni governo canadese è stata quella di sostenere una soluzione a due Stati per una pace duratura in Medio Oriente. Ciò prevedeva la creazione di uno Stato palestinese sovrano, democratico e vitale, che costruisse il proprio futuro in pace e sicurezza accanto allo Stato di Israele", ha scritto il primo ministro canadese Mark Carney nel comunicato in cui annuncia il riconoscimento della Palestina come Stato.

"Il Canada riconosce lo Stato di Palestina e offre la propria collaborazione nella costruzione di un futuro pacifico sia per lo Stato di Palestina che per lo Stato di Israele. Il Canada agisce in questo senso nell'ambito di uno sforzo internazionale coordinato volto a preservare la possibilità di una soluzione a due Stati. Pur non illudendosi che questo riconoscimento sia una panacea, il Canada ritiene che esso sia pienamente in linea con i principi di autodeterminazione e diritti umani fondamentali sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite e con la politica coerente perseguita dal Paese da generazioni", si legge ancora nel testo.

"Il riconoscimento dello Stato di Palestina, guidato dall'Autorità palestinese, dà forza a coloro che cercano la coesistenza pacifica e la fine di Hamas. Ciò non legittima in alcun modo il terrorismo, né lo ricompensa. Inoltre, non compromette in alcun modo il fermo sostegno del Canada allo Stato di Israele, al suo popolo e alla sua sicurezza, sicurezza che può essere garantita solo attraverso il raggiungimento di una soluzione globale a due Stati", conclude Carney.

Il premier australiano Albanese: "Hamas non deve avere alcun ruolo in Palestina"

"L'Australia riconosce le legittime e storiche aspirazioni del popolo palestinese ad avere uno Stato proprio. Il riconoscimento della Palestina da parte dell’Australia oggi, insieme a quello di Canada e Regno Unito, fa parte di uno sforzo internazionale coordinato per dare nuovo slancio a una soluzione a due Stati, a partire da un cessate il fuoco a Gaza e dal rilascio degli ostaggi catturati durante le atrocità del 7 ottobre 2023", si legge nel testo diffuso dal premier australiano Anthony Albanse.

"L’atto odierno di riconoscimento riflette l’impegno di lunga data dell’Australia per una soluzione a due Stati, che è sempre stata l’unica via per una pace e una sicurezza durature per i popoli israeliano e palestinese. L’organizzazione terroristica Hamas non deve avere alcun ruolo in Palestina", prosegue la nota.

"Ulteriori passi, compresi l’instaurazione di relazioni diplomatiche e l’apertura di ambasciate, saranno presi in considerazione man mano che l’Autorità Palestinese farà progressi nei suoi impegni di riforma - aggiunge Albanse - È già in corso un lavoro cruciale da parte della comunità internazionale per sviluppare un piano di pace credibile che consenta la ricostruzione di Gaza, rafforzi la capacità dello Stato di Palestina e garantisca la sicurezza di Israele".

Provocazione di Israele: "Immediata annessione della Cisgiordania"

In risposta agli annunci di Regno Unito, Canada e Australi, il ministro della Sicurezza israeliano Itamar Ben Gvir proporrà "l'immediata" annessione della Cisgiordania. Secondo il Times of Israel, il ministro chiederà già in occasione del prossimo consiglio dei Ministri "l'immediata applicazione della sovranità in Giudea e Samaria la denominazione israeliana della Cisgiordania e il completo smantellamento dell'Autorità 'palestinese'".