New York: come l'incontro tra Mitsotakis ed Erdogan si è concluso con un nulla di fatto

Il tanto atteso incontro tra il premier greco Kyriakos Mitsotakis e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, previsto a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, è stato rinviato martedì sera, generando incertezze sulla gestione dei rapporti bilaterali nell’Egeo.
Secondo Atene, appena quattro ore prima dell’appuntamento, Ankara ha chiesto il rinvio a causa di una conferenza di leader arabi e musulmani convocata dagli Stati Uniti, prevista a partire mezz’ora dopo il meeting Mitsotakis-Erdogan. La Grecia sostiene di aver proposto nuovi orari, senza ricevere risposta dalla Turchia, creando così una situazione di stallo.
Controversie sull’annuncio dell’incontro
Una fonte governativa greca ha replicato alle dichiarazioni turche riportate dal quotidiano Milliyet, secondo cui l’incontro sarebbe stato annullato perché la Grecia avrebbe violato un accordo annunciandolo pubblicamente.
“Durante l’organizzazione dell’incontro siamo stati chiari: noi annunciamo sempre i nostri incontri in anticipo, la Turchia di solito non lo fa. L’incontro era completamente organizzato e concordato e l’annuncio è stato fatto nell’ambito dell’Assemblea Generale”, ha chiarito la fonte.
Canali di comunicazione rimangono aperti
Nonostante il rinvio, la Grecia sottolinea che i canali di comunicazione con Ankara restano aperti. Mitsotakis ha già incontrato Erdogan sette volte in passato, mantenendo un dialogo costante volto a limitare le tensioni nell’Egeo. La prossima opportunità per un incontro bilaterale potrebbe essere il 1° ottobre a Copenaghen, in occasione della riunione della Comunità politica europea.
Il portavoce del governo greco Marinakis ha dichiarato che la politica della Grecia non verrà modificata a seguito del rinvio. “Il dialogo è una scelta consapevole della Grecia e non implica concessioni. Continueremo a perseguire una politica attiva sia sulle relazioni greco-turche, sia a livello diplomatico generale”, ha affermato.
Sicurezza marittima e cooperazione europea
Marinakis ha evidenziato i progressi della Grecia nella sicurezza marittima e nella cooperazione europea. Tra i punti principali: il rafforzamento del controllo dei confini esterni, la messa in sicurezza delle acque territoriali e accordi con Egitto e Italia sulla Zona economica esclusiva (Zee) e sull’estensione del Mar Ionio a 12 miglia nautiche.
“Dobbiamo guardare agli sviluppi con calma. La Grecia sta crescendo in altezza e consolidando la propria posizione nel periodo più complesso. Il dialogo con la Turchia, pur tra difficoltà e rinvii, rimane essenziale per stabilità e sicurezza nella regione”, ha concluso Marinakis.
Le tensioni nell’Egeo tra Grecia e Turchia
Le relazioni tra Grecia e Turchia nell’Egeo restano storicamente complesse e segnate da numerosi punti di attrito. Tra i principali motivi di tensione ci sono le dispute sui confini marittimi e sulla delimitazione della Zona economicaesclusiva (ZEE), la sovrapposizione dei diritti di sfruttamento delle risorse naturali e la gestione dello spazio aereo.
Ankara contesta alcune delle rivendicazioni greche sulle isole dell’Egeo orientale, mentre Atene accusa la Turchia di violazioni frequenti dello spazio aereo e di provocazioni navali. Questi attriti, uniti alla competizione per il controllo delle rotte energetiche e alla presenza di basi militari strategiche, rendono l’Egeo un’area delicata dove ogni passo diplomatico richiede cautela e coordinamento internazionale.
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