Al via le elezioni parlamentari in Moldova: si teme per interferenze russe

Seggi aperti in Moldova. I cittadini sono chiamati a votare in quella che molti considerano un'elezione parlamentare cruciale con un'alta posta in gioco e una domanda centrale: il Paese sceglierà di integrarsi con l'Unione europea o di tornare alla deriva di Mosca?
Secondo quanto riferito dalla la Commissione elettorale centrale, alle 16 ha votato quasi il 40 per cento dei cittadini moldavi aventi diritto, di questi, oltre 168 mila hanno espresso il proprio voto nei seggi aperti all'estero.
Il voto di domenica eleggerà un nuovo parlamento di 101 seggi, dopo il quale la presidente moldava nominerà un primo ministro, generalmente del partito o del blocco principale, che potrà poi cercare di formare un nuovo governo. Il governo proposto deve poi essere approvato dal Parlamento.
La corsa tesa oppone il Partito d'Azione e Solidarietà (PAS), al governo e filo-occidentale, che detiene una forte maggioranza parlamentare dal 2021 ma rischia di perderla, a diversi oppositori favorevoli alla Russia, ma senza validi partner filo-europei.
Le interferenze russe nelle elezioni in Moldova
La mancanza di altri candidati pro-europei e le affermazioni di pesanti interferenze russe prima del voto hanno creato un'ondata di incertezza sui potenziali risultati e sul corso geopolitico che il Paese prenderà.
La Moldova non ha sbocchi sul mare e si trova tra l'Ucraina e la Romania, membro dell'Unione rruropea. Il Paese, che conta circa 2,5 milioni di abitanti, negli ultimi anni ha intrapreso un percorso verso ovest e ha ottenuto lo status di candidato all'UE nel giugno 2022, pochi mesi dopo che la Russia aveva lanciato un'invasione su larga scala dell'Ucraina.
Il primo ministro moldavo Dorin Recean ha avvertito che la Russia sta spendendo "centinaia di milioni" di euro come parte di una presunta "guerra ibrida" per cercare di prendere il potere, che ha descritto come "la battaglia finale per il futuro del nostro Paese".
"Faccio appello a tutti i moldavi in patria e in Europa: Non possiamo cambiare quello che fa la Russia, ma possiamo cambiare quello che facciamo noi come popolo", ha detto e ha aggiunto: "Trasformate la preoccupazione in mobilitazione e azione ponderata... Aiutate a fermare i loro piani".
Le presunte strategie russe includono un'operazione di acquisto di voti su larga scala, attacchi informatici a infrastrutture governative critiche, un piano per incitare rivolte di massa in occasione delle elezioni e una vasta campagna di disinformazione online per diminuire il sostegno al partito di governo pro-europeo e influenzare gli elettori verso candidati favorevoli a Mosca.
In Moldova si temono attacchi russi durante le elezioni
La Russia ha ripetutamente negato di essersi intromessa in Moldavia e la scorsa settimana ha respinto le accuse come "anti-russe" e "prive di fondamento".
Le autorità hanno avvertito che il giorno delle elezioni in Moldova potrebbe essere preso di mira da false minacce di bombe, attacchi informatici, interruzioni temporanee dell'energia elettrica e violenza di strada da parte di individui addestrati.
Le forze dell'ordine hanno effettuato centinaia di incursioni prima del voto, arrestando molti di coloro che si sospettava avessero intenzione di causare disordini alle elezioni del Paese.
Anche la grande diaspora moldava dovrebbe giocare un ruolo decisivo nel risultato di domenica.
Nel ballottaggio presidenziale dello scorso anno - che è stato visto anche come una scelta tra Est e Ovest - un numero record di 327.000 elettori ha espresso il proprio voto all'estero, più dell'82% dei quali ha favorito la presidente Maia Sandu, filo-occidentale, garantendole la rielezione.
Uno dei principali oppositori del PAS è il Blocco elettorale patriottico filo-russo, un gruppo di partiti politici che vuole "amicizia con la Russia" e "neutralità permanente".
Tra gli altri, il populista Partito Nostro, che vuole una "politica estera equilibrata" tra Est e Ovest, e il blocco Alternativa, che sostiene di essere pro-europeo, ma che secondo i critici cercherebbe legami più stretti con Mosca.
Anche la situazione economica del Paese è al centro dell'attenzione degli elettori in questo ciclo elettorale. L'inflazione dilagante e l'aggravarsi della crisi del costo della vita, insieme agli alti tassi di povertà, potrebbero aver diminuito il sostegno al partito al governo, fondato da Sandu nel 2016.
La maggior parte dei sondaggi locali prevede comunque che il PAS ottenga il maggior numero di voti, ma questi sondaggi non tengono conto della grande diaspora. I sondaggi hanno anche evidenziato che circa un terzo degli elettori rimane indeciso nei giorni precedenti le elezioni.
Alle elezioni parlamentari del 2021, l'affluenza è stata di poco superiore al 48%. Esperti e analisti prevedono che più alta sarà l'affluenza alle urne, più è probabile che il PAS possa assicurarsi la maggioranza e formare un governo.
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