Moldova, l'Europa accoglie con favore la "chiara scelta" degli elettori

"Il popolo moldavo ha parlato. I risultati delle elezioni di domenica sono chiari: i moldavi sono uniti nel loro desiderio di pace, democrazia ed Europa, e nel loro coraggio di difenderli", ha dichiarato una felicissima Maia Sandu, presidente della Moldova, che ha visto il suo Partito di Azione e Solidarietà (Pas) vincere le elezioni parlamentari di domenica.
"Questa non è solo la vittoria di un partito, ma la vittoria della Moldova. La via europea è la nostra via per il futuro", ha scritto sul suo account X la presidente, riconfermata per un nuovo mandato lo scorso novembre.
La vittoria del Pas, con posizioni pro-europee, non è stata però facile. Al potere dal 2021, quando ottenne oltre il 52 per cento dei voti, ha vinto con poco più del 50 per cento che dovrebbe comunque garantire 55 dei 101 seggi del Parlamento.
Il principale rivale notoriamente vicino a Mosca, il Blocco patriottico, ha ottenuto il 24,17 per cento e a seguire il Movimento Alternativo Nazionale, filo-europeo ma anti-Sandu, con il 7,96 per cento dei voti.
Igor Grosu, leader del Pas, ha salutato la "maggioranza parlamentare pro-europea" raggiunta. "Ci avete dato questa fiducia e questa opportunità", ha detto, riferendosi a "una battaglia straordinariamente difficile".
"Europa, democrazia e libertà".
All'indomani di un'elezione ritenuta decisiva per il futuro del Paese e del suo posizionamento futuro nell'Ue, sono arrivate reazioni da tutta Europa.
"Nessun tentativo di seminare paura o divisione è riuscito a scuotere la vostra determinazione. Avete chiaramente fatto la vostra scelta: Europa, democrazia, libertà", si è congratulata Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, aggiungendo che la porta dell'Ue è aperta.
António Costa, presidente del Consiglio europeo, ha sottolineato il messaggio del popolo moldavo, che ha definito "chiaro e inequivocabile". "Hanno scelto la democrazia, le riforme e un futuro europeo, nonostante le pressioni e le interferenze della Russia".
Anche la responsabile della diplomazia europea, Kaja Kallas, si è rallegrata del fatto che il futuro della Moldavia sia stato scritto con l'Europa.
"Nonostante i notevoli sforzi della Russia per diffondere disinformazione e comprare voti, nessuna forza può fermare un popolo determinato a vivere in libertà", ha scritto l'Alta rappresentate per la Politica estera e di sicurezza.
Voto in Moldova accolto con favore da Francia e Ucraina
"Nonostante i tentativi di interferenza e di pressione, la scelta del popolo moldavo si è affermata con forza. La Francia è al fianco della Moldova nel suo progetto europeo e nel suo cammino verso la libertà e la sovranità", ha scritto il presidente francese, Emmanuel Macron.
Da parte sua il ministro degli Affari esteri, Jean-Noël Barrot, ha assicurato che "nulla può fermare un popolo che sceglie la democrazia e la libertà. Nemmeno i disperati tentativi di ingerenza straniera. La Francia saluta in fraternità la scelta sovrana del popolo moldavo di confermare la propria volontà di orientarsi verso l'Europa".
I risultati delle elezioni sono anche un messaggio di speranza per l'Ucraina, in guerra con la Russia da più di tre anni. "Queste elezioni hanno dimostrato che le attività destabilizzanti della Russia stanno fallendo, mentre la Moldova in Europa sta vincendo", ha scritto Volodymyr Zelensky su Telegram.
"Le attività sovversive della Russia, la costante disinformazione, nulla di tutto ciò ha funzionato. È importante che la Moldavia sia stata in grado di difendersi efficacemente dalle minacce, con l'aiuto di tutti coloro che l'hanno sostenuta", ha aggiunto il presidente ucraino.
Mosca denuncia le irregolarità nelle elezioni moldave
Durante tutta la campagna elettorale, le elezioni sono state segnate da accuse di interferenze da parte di Mosca, che ha sempre negato di avere avuto un ruolo.
Venerdì scorso, il partito filorusso Cuore della Moldavia è stato bandito dall'attività per dodici mesi ed è stato costretto a ritirarsi dalle legislative. Il divieto è stato richiesto dal ministero della Giustizia a seguito delle perquisizioni effettuate all'inizio del mese nei confronti di membri del partito, che hanno portato ad accuse di compravendita di voti, finanziamento illegale e riciclaggio di denaro.
Pochi giorni prima, le autorità moldave avevano effettuato 250 perquisizioni e arrestato più di 70 persone nell'ambito di un'indagine su un presunto piano sostenuto dai russi per istigare "rivolte di massa" e destabilizzare il Paese in vista delle elezioni.
Igor Dodon, co-leader del Blocco Patriottico, ha lanciato lo stesso appello domenic dichiarando di aver depositato presso la Commissione elettorale centrale documenti che potrebbero evidenziare irregolarità nelle votazioni.
"Il Pas sta mantenendo il potere grazie ai voti della diaspora", ha dichiarato, riferendosi al gran numero di moldavi che vivono in Europa e chiesto ai suoi sostenitori di riunirsi per manifestare contro i risultati elettorali.
La manifestazione ha attirato un centinaio di persone ed è durata solo 20 minuti, secondo media moldavi.
Dodon ha denunciato anche che a più di 200mila persone che vivono in Transnistria, la regione separatista filorussa, è stato negato il diritto di voto.
Mosca, da parte sua, sostiene che a centinaia di migliaia di moldavi residenti in Russia è stato impedito di votare. Secondo il Cremlino, solo due seggi elettorali sono stati allestiti dall'altra parte del confine.
Abbiamo fatto del nostro meglio per creare le condizioni per consentire agli abitanti della Transnistria che hanno partecipato realmente al processo elettorale [...] di venire a votare, e hanno potuto farlo", ha dichiarato al proposito la presidente Sandu.
L'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, che ha inviato una missione di osservazione in Moldova, ha affermato che le elezioni sono state competitive nonostante alcune irregolarità.
I moldavi hanno dimostrato "un alto livello di impegno per la democrazia in un contesto di minacce ibride senza precedenti [da parte della] Russia", ha dichiarato Paula Cardoso, coordinatrice della missione Osce.
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