Le famiglie di Nir Oz commemorano due anni dagli attacchi del 7 ottobre

Nir Oz è stata una delle comunità più colpite, con 106 residenti uccisi e 30 rapiti quando i militanti guidati da Hamas hanno attaccato il sud di Israele. Durante la cerimonia, i nomi delle vittime sono stati letti ad alta voce mentre le famiglie deponevano fiori e curavano le tombe dei loro cari.
La commemorazione è avvenuta mentre funzionari israeliani e di Hamas si incontravano a Sharm el-Sheikh, in Egitto, per discutere di un possibile cessate il fuoco a Gaza. I colloqui sono concentrati sulla fase iniziale di un accordo che potrebbe includere un ritiro parziale israeliano e il rilascio degli ostaggi in cambio di prigionieri palestinesi.
Daniel Lifshitz, residente di Nir Oz, i cui nonni sono stati tra i uccisi e rapiti, ha detto di sperare in nuovi sforzi diplomatici, aggiungendo che “tutti gli ostaggi devono essere rilasciati senza indugio.”
Hamas ha accettato elementi di un piano di pace sostenuto dagli Stati Uniti e proposto dal presidente Donald Trump, che prevede il rilascio di tutti i 48 ostaggi rimanenti — circa 20 dei quali si ritiene siano vivi — entro tre giorni. La guerra è iniziata quando i militanti di Hamas hanno ucciso circa 1.200 persone e rapito 251 altri in Israele.
Da allora, l'offensiva israeliana ha devastato gran parte di Gaza, con funzionari sanitari che riportano oltre 67.000 palestinesi uccisi, quasi la metà dei quali donne e bambini.
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