7 ottobre 2023: il giorno più sanguinoso della storia di Israele

Erano le 6.29 di sabato 7 ottobre 2023 quando una pioggia di razzi si è abbattuta su Israele. Questi 5 mila proiettili lanciati da Hamas segnano l'inizio dell'attacco soprannominato "Diluvio di Al-Aqsa".
Il movimento islamista palestinese ha dato alla sua offensiva il nome del terzo luogo sacro dell'Islam, la moschea di a Al-Aqsa a Gerusalemme.
Il sistema di difesa israeliano Iron Dome è stato attivato. Le sirene d'allarme si sono susseguite nelle città israeliane. Ma il sistema militare è stato sopraffatto dal numero di razzi utilizzati dai combattenti di Hamas. Alcuni di essi hanno colpito obiettivi fino a 80 chilometri di profondità in territorio israeliano.
Nelle stesse ore i combattenti di Hamas, armati di esplosivi, sono penetrati in territorio israeliano dalla Striscia di Gaza, sottoposta al blocco terrestre, aereo e marittimo da parte di Tel Aviv dal 2007.
I militanti, su moto e su furgoni, hanno approfittato di questi varchi per colpire i loro obiettivi, la maggior parte dei quali si trovava a 30 minuti di distanza. Sono poi stati supportati da altri commando giunti via mare con motoscafi, e anche via aerea con parapendii a motore.
La portata e la brutalità dell'assalto hanno stupito la comunità internazionale.
Nel giro di due ore, i combattenti del movimento terroristico palestinese hanno bersagliato basi militari e kibbutz israeliani. Il festival musicale Nova è stato il teatro del più grande massacro. Tremila persone erano presenti all'evento nel deserto del Negev, a pochi chlometri da Gaza.
Oltre alle uccisioni, ci sono state vittime di violenza sessuale. Le Nazioni Unite parlano di stupro, tortura e trattamenti crudeli, inumani e degradanti.
La risposta israeliana
Lo Stato ebraico ha risposto con ore di ritardo, non prima delle 10 del mattino, lanciando i primi attacchi contro la Striscia di Gaza.
Poco dopo le 11.30, il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che il Paese era in guerra. Nel pomeriggio, 360mila riservisti dell'esercito sono stati mobilitati per rinforzare i 170mila soldati dell'esercito.
A metà giornata, le forze israeliane hanno riguardato terreno. Ma solo il 10 ottobre l'esercito ha dichiarato di aver riconquistato tutte le aree attaccate da Hamas.
Il 7 ottobre, quasi 1.200 persone sono state uccise, soprattutto civili, e più di 250 israeliani sono stati presi in ostaggio.
La risposta militare israeliana, arrivata al secondo anno, ha causato almeno 65mila morti a Gaza e distrutto gran parte delle infrastrutture necessarie al sostentamento della vita umana nella Striscia.
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