Cessate il fuoco a Gaza: aiuti entrano nella Striscia, attesa per il vertice di pace in Egitto

Decine di camion di aiuti sono entrati nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom, si tratta di una parte della prima fase del nuovo accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas che verrà siglato con una cerimonia ufficiale lunedì a Sharm el-Sheikh in Egitto.
I camion, che saranno ispezionati dalle forze israeliane prima di essere autorizzati ad entrare, trasportano forniture mediche, tende, coperte, cibo e carburante, ha dichiarato la Mezzaluna Rossa egiziana.
L'Egitto ha inviato quattrocento camion di aiuti e le Nazioni Unite hanno dichiarato di avere circa 170mila tonnellate di cibo, medicine e altri aiuti umanitari pronti ad entrare.
"È una quantità di cibo di base sufficiente a sfamare l'intera popolazione di Gaza, più di due milioni di persone, per un massimo di tre mesi", ha scritto il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite in un comunicato.
Quanti aiuti entrano a Gaza, e come
A partire da domenica, la quantità di aiuti che entreranno nell'enclave devastata dalla guerra dovrebbe aumentare a circa seicento camion al giorno, come previsto dall'accordo di cessate il fuoco.
Il blocco degli aiuti imposto da Israele durante la sua guerra contro Gaza, durata due anni, ha innescato una grave crisi di fame nella Striscia, con carestie segnalate in diverse aree del territorio palestinese, come ha confermato ad agosto un organismo sostenuto dalle Nazioni Unite.
Sostenendo che i militanti di Hamas stavano rubando gli aiuti, Israele ha inasprito il blocco militare di Gaza e ha lanciato la controversa Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), un'organizzazione sostenuta dagli Stati Uniti incaricata di distribuire gli aiuti.
Il destino della Ghf rimane poco chiaro, ma domenica diversi palestinesi hanno dichiarato che i siti di distribuzione di cibo gestiti dal gruppo a Rafah e nel centro di Gaza sono stati smantellati.
Migliaia di palestinesi tornati a Gaza City
La notizia giunge mentre decine di migliaia di palestinesi sono tornati a Gaza City e nel nord della Striscia per vedere i resti delle loro case in quartieri che giacciono in rovina.
Almeno 1,9 milioni di persone nella Striscia di Gaza, pari a circa il 90% della popolazione, sono state sfollate negli ultimi due anni, molte delle quali più volte, ha riferito l'Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazione della Palestina (UNRWA).
Si stima che l'83% di tutte le strutture di Gaza City siano state distrutte o danneggiate alla fine di settembre, come ha rivelato un rapporto del Centro satellitare delle Nazioni Unite.
A luglio, circa il 78% delle strutture in tutta Gaza era stato distrutto o aveva subito danni, ha aggiunto il rapporto.
Circa 61 milioni di tonnellate di detriti, che equivalgono a 25 torri Eiffel per volume, dovranno essere rimossi dal territorio palestinese, ha riferito il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente. La Banca Mondiale ha stimato che sono necessari oltre 50 miliardi di dollari, pari a 43 miliardi di euro, per ricostruire Gaza.
Trump atteso in Israele e al vertice di pace in Egitto
Nel frattempo, lunedì i leader regionali e internazionali si riuniranno in Egitto per un vertice di pace.
L'incontro, che si terrà nella città turistica di Sharm el-Sheikh, sul Mar Rosso, comprenderà una "cerimonia di firma" formale per il piano di pace, che dovrebbe portare chiarezza finale all'accordo, in particolare per quanto riguarda la sicurezza postbellica, la governance e la ricostruzione. La notizia è stata confermata dall'ufficio della presidenza dell'Egitto.
La premier italiana Giorgia Meloni, il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Keir Starmer, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sono tra coloro che parteciperanno. Anche il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa ha confermato la sua presenza.
Prima di recarsi in Egitto, Trump dovrebbe arrivare in Israele lunedì mattina. Secondo un comunicato della Casa Bianca, il leader statunitense incontrerà le famiglie degli ostaggi e terrà un discorso alla Knesset, il parlamento israeliano.
Non è chiaro se le delegazioni di Israele e Hamas parteciperanno: sabato Hossam Badran, membro dell'ufficio politico di Hamas, aveva escluso la partecipazione dell'organizzazione militare alla cerimonia. Non ci sono al momento conferme nemmeno dalla parte israeliana.
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