La Russia accusa l'ex oligarca russo in esilio Khodorkovsky di terrorismo e cospirazione

Il Servizio federale di sicurezza russo (Fsb) ha annunciato un procedimento penale contro Mikhail Khodorkovsky, imprenditore, attivista e oligarca russo in esilio critico del Cremlino. L'ex capo della compagnia petrolifera Jukos è accusato di aver creato una "organizzazione terroristica" e di "complottare per prendere il potere con la forza".
Le accuse sono legate alle attività del cosiddetto Comitato russo contro la guerra (Acr), un gruppo sostenuto da Khodorkovsky che si oppone alla guerra in Ucraina.
Insieme all'uomo un tempo più ricco della Russia, che attualmente vive a Londra, nel caso sono coinvolti 22 membri dell'organizzazione, tutti riconosciuti come agenti stranieri in Russia.
I componenti delle organizzazioni terroristiche possono essere puntiti fino all'ergastolo in Russia, mentre la conquista del potere con la forza prevede fino a 20 anni di carcere.
Le accuse contro Khodorkovsky
"Il 30 aprile 2023, l'Acr di Berlino ha adottato il documento costitutivo (statutario) del movimento, la cosiddetta Dichiarazione di Berlino, che afferma la necessità di liquidare l'attuale governo russo", afferma l'agenzia russa TASS citando l'Fsb.
"Nell'ottobre 2025, con la partecipazione del movimento, è stata creata la cosiddetta piattaforma delle forze democratiche russe nell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, posizionata da M. Khodorkovsky davanti ai Paesi occidentali come 'assemblea costituente del periodo di transizione' e alternativa alle autorità della Federazione russa".
Il Servizio di sicurezza afferma che Khodorkovsky e altri fondatori dell'Acr finanziano "unità nazionaliste paramilitari ucraine" riconosciute come terroristiche in Russia e stanno anche reclutando persone in queste formazioni per attuare successivamente il piano di presa del potere nella Federazione Russa con la forza.
"Sono attualmente in corso indagini contro Khodorkovsky e i suoi complici", ha riferito l'Fsb. "Le persone coinvolte nelle loro attività saranno ritenute responsabili in conformità con la legge russa".
Khodorkovsy ha trascorso 10 anni in una prigione siberiana, prima di essere graziato nel 2013 e lasciare la Russia. Da allora, ha sostenuto una serie di gruppi anti-Putin.
Dal 2022, Khodorkovsky si è posizionato come figura di spicco tra gli emigranti russi che sostengono Kiev contro Mosca nella guerra in Ucraina. Poco dopo l'inizio dell'invasione, la Russia lo ha dichiarato "agente straniero".
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