Tensioni con la Russia, la Svezia investe nei rifugi di guerra

Il parcheggio Igeldamms di Stoccolma potrebbe sembrare uno come tanti. Sotterraneo, scavato nella roccia, può però essere utilizzato anche come rifugio pubblico per 1.200 persone in caso di conflitto militare. Poiché le tensioni con la Russia sono cresciute a partire dall'invasione dell'Ucraina all'inizio del 2022, il governo svedese si è impegnato a moltiplicare per sette la spesa per la difesa civile.
7,7 milioni di euro per ristrutturare i rifugi per i civili in Svezia
Dall'anno scorso ha stanziato in particolare circa 7,7 milioni di euro per ristrutturare i 64mila rifugi presenti del Paese, costruiti durante la Seconda Guerra Mondiale e la Guerra Fredda al fine di proteggere i civili.
Finora l'attenzione si è concentrata sull'ammodernamento di alcune decine di grandi rifugi in grado di ospitare, ciascuno, più di mille persone.
I lavori di ristrutturazione del rifugio Igeldamms, nel centro di Stoccolma, sono stati completati a settembre, mentre sono ancora in corso quelli di 24 altri rifugi di grandi dimensioni. Secondo l'Agenzia svedese per le emergenze civili, il progetto, che prevede la sostituzione dei generatori diesel e dei filtri dell'aria, può richiedere da due a tre anni per essere completato.
I fondi stanziati, però, non bastano
Il governo spera che l'aumento dei finanziamenti nei prossimi anni contribuisca ad accelerare i tempi. Ma Anders Johannesson, specialista di rifugi presso l'Agenzia svedese per le emergenze civili, afferma che il budget annuale non è ancora sufficiente per tutti i 64mila rifugi, per non parlare della costruzione di nuovi.
Alla fine dello scorso anno, il ministro della Difesa civile svedese Carl-Oskar Bohlin ha avvertito che la minaccia di un attacco militare è aumentata e non può più essere ignorata. Le parole del ministro erano state pronunciata in occasione della presentazione di un opuscolo che contiene consigli per le emergenze dell'epoca della Guerra Fredda.
La guida offre consigli pratici su tutto, dagli attacchi informatici e terroristici alle pandemie, alle catastrofi ambientali e alle guerre convenzionale. Tratta anche di autodifesa, resilienza psicologica, sicurezza digitale e protezione contro i raid aerei. La prima edizione dell'opuscolo è stata pubblicata già durante la Seconda guerra mondiale.
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