Gli aiuti entrano a Gaza ma passa solo la metà camion previsti, Hamas consegna altri due corpi

Nella serata di mercoledì Hamas ha consegnato i corpi di altri due ostaggi, di cui non è stata resa nota l'identità, alla Croce rossa, secondo quanto affermato dall'esercito israeliano (Idf). Il Times of Israel riporta che l'Idf attende le salme all'interno di Gaza, dove dovrebbe tenersi una cerimonia presieduta da un rabbino militare. Le spoglie saranno poi esaminate per l'identificazione.
Di fronte alle contestazioni del premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha accusato Hamas di violare i termini dell'accordo di cessate il fuoco per la mancata consegna di tutti i corpi degli ostaggi, il gruppo islamista ha affermato di aver restituito tutti i resti "a cui è riuscito ad accedere". Lo si legge in una dichiarazione di Hamas, ripresa dai media israeliani.
Dei quattro corpi consegnati martedì sera da Hamas uno è risultato non appartenere agli ostaggi, dopo il test del Dna. Sono in totale nove i corpi degli ostaggi restituiti e 19 quelli che rimangono a Gaza.
Israele limita l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza
Un convoglio di camion che trasportava cibo, carburante e forniture mediche ha attraversato il valico di frontiera di Rafah dall'Egitto a Gaza mercoledì, secondo la Mezzaluna Rossa egiziana.
L'ingresso degli aiuti umanitari nell'enclave è stato sospeso lunedì e martedì a causa dello scambio di prigionieri e ostaggi tra Israele e Hamas e delle festività ebraiche.
Dopo la consegna di tre corpi nella notte di martedì, L'esercito israeliano aveva dichiarato che la Croce Rossa era in viaggio verso Gaza per ricevere i corpi di "diversi" ostaggi morti. In precedenza fonti qatariote avevano parlato di almeno cinque salme. Due il numero dichiarato da Hamas
Hamas ha affermato che ha bisogno di attrezzature extra per restituire i corpi di tutti gli ostaggi rimasti. "La resistenza ha rispettato l'accordo e ha consegnato tutti i prigionieri ancora in vita e tutti i corpi che è riuscita a raggiungere", si legge nella dichiarazione, ripresa da Sky News.
"I corpi rimanenti richiedono notevoli sforzi e attrezzature specializzate per essere ricercati e recuperati, e stiamo facendo grandi sforzi". Finora, secondo il conteggio israeliano, Hamas ha restituito sette dei 28 corpi rimanenti.
Gli aiuti in entrata a Gaza
Il convoglio di 400 camion comprende 5.700 tonnellate di scorte alimentari e farina, più di 1.400 tonnellate di forniture e attrezzature mediche e circa 2.500 tonnellate di carburante, ha dichiarato la Mezzaluna rossa.
Le emittenti statali egiziane hanno mostrato le immagini dei convogli mentre attraversavano il valico. I camion erano diretti verso un'area di ispezione israeliana al valico di Kerem Shalom, prima di essere autorizzati a entrare nella Striscia di Gaza.
In base alla prima fase dell'accordo di cessate il fuoco, mediato dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ed entrato in vigore all'inizio di questa settimana, Israele avrebbe dovuto consentire il passaggio di 600 camion di aiuti a Gaza ogni giorno, per eguagliare i livelli di prima della guerra.
L'organo militare israeliano che supervisiona l'amministrazione civile nei Territori occupati, inclusa la fornitura e la distribuzione degli aiuti umanitari, il Cogat, ha notificato alle organizzazioni umanitarie che avrebbe permesso l'ingresso solo della metà dei camion previsti ogni giorno.
Non è chiaro se il Cogat abbia inteso con questo dare seguito alle minacce fatte in precedenza da Israele di ridurre la quantità di aiuti che entravano nell'enclave fino alla riconsegna di tutti gli ostaggi morti.
Israele aveva avvertito che avrebbe tenuto chiuso il valico di Rafah, accusando Hamas di rilasciare troppo lentamente i corpi dei 28 ostaggi deceduti, dopo la liberazione dei 20 ancora vivi, come da piano Trump.
Hamas ha riconsegnato finora 8 corpi, di cui uno però non corrisponde alle persone ritenute in ostaggio. Da parte sua Israele dopo il rilascio di quasi 2mila prigionieri, sta restituendo i corpi di militanti o civili deceduti in passato.
Va sottolineato che la stessa tregua sembra a rischio, dal momento che attacchi israeliani hanno colpito nella Striscia di Gaza causando diverse vittime anche mercoledì.
Il Cogat, interpellato dall'Associated Press, ha rifiutato di commentare se la riduzione degli aiuti consentiti nel territorio palestinese sia o meno legata a questo.
I gruppi umanitari hanno chiesto a Israele di rispettare immediatamente i termini dell'accordo e di consentire l'ingresso dei 600 camion al giorno concordati per raggiungere i 2 milioni di abitanti della Striscia che hanno estremo bisogno di cibo e risorse.
Gli aiuti sono disperatamente necessari per rifornire Gaza di beni di prima necessità, di cui è stata privata per mesi, dopo che Israele ha limitato il flusso di aiuti nell'enclave per aumentare la pressione su Hamas, una mossa che i gruppi umanitari hanno definito un crimine di guerra.
Secondo media israeliani, dopo la chiusura per il resto della giornata, il valico dovrebbe riaprire giovedì sotto supervisione di Eubam, la missione di assistenza frontaliera dell'Ue attiva a Rafah in passato e sospesa per il conflitto.
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