La Corte d’Appello dà via libera a Trump per schierare la Guardia Nazionale a Portland

Una sentenza della Corte d’Appello del Nono Circuito ha sospeso lunedì la decisione di un tribunale di grado inferiore che impediva al presidente degli Stati Uniti di prendere il comando di 200 soldati della Guardia Nazionale dell’Oregon, consentendo di fatto all’amministrazione Trump di schierare le truppe a Portland dopo averlo fatto in altre città.
La richiesta del Dipartimento di Giustizia di sospendere l’ordine del giudice è stata accolta da un collegio di tre magistrati con un voto di due a uno, segnando un nuovo capitolo nella lunga battaglia legale tra Washington e gli Stati democratici.
Il caso è iniziato a settembre quando California, Oregon e la città di Portland hanno fatto causa per impedire al presidente di schierare la Guardia Nazionale.
La giudice Karin Immergut, nominata da Trump, aveva emesso due ordini restrittivi temporanei: uno che vietava l’invio delle truppe a Portland e un altro che impediva qualsiasi dispiegamento in Oregon, dopo che il presidente aveva tentato di aggirare il primo ordine utilizzando truppe della California.
La Corte si schiera con Trump, ma resta un blocco in vigore
Il Dipartimento di Giustizia ha impugnato il primo ordine e la Corte d’Appello si è schierata con l’amministrazione, affermando che Trump ha legittimità nell'invocare i riservisti della Guardia nazionale per fare rispettare le leggi federali.
Tuttavia, il secondo ordine della giudice Immergut rimane in vigore, impedendo qualsiasi dispiegamento immediato. L’amministrazione ha sostenuto che entrambi gli ordini si basavano sullo stesso principio legale e che quindi anche il secondo doveva essere considerato invalido.
Subito dopo la sentenza, il Dipartimento di Giustizia ha chiesto a Immergut di revocare il secondo ordine, così permettendo a Trump di inviare le truppe a Portland.
Il procuratore generale dell’Oregon, Dan Rayfield, ha dichiarato che chiederà a un gruppo più ampio di giudici d’appello di riconsiderare la decisione.
"La sentenza di oggi, se confermata, darebbe al Presidente il potere unilaterale di mettere soldati dell’Oregon nelle nostre strade senza quasi alcuna giustificazione. Siamo su una china pericolosa in America", ha avvertito Rayfield.
Nuove sfide legali e tensioni nelle città democratiche
Gli sforzi del Presidente per dispiegare la Guardia Nazionale nelle città governate da democratici continuano a incontrare ostacoli legali. In California, un giudice ha stabilito che il dispiegamento di migliaia di truppe a Los Angeles viola il Posse Comitatus Act, una legge che vieta l’uso delle forze armate per scopi di polizia civile.
L’amministrazione ha chiesto alla Corte Suprema degli Stati Uniti di autorizzare l’invio di truppe nell’area di Chicago.
A Portland, da giugno, piccole proteste notturne si tengono regolarmente davanti all’edificio dell’Immigration and Customs Enforcement (Ice). A volte le manifestazioni attirano folle più numerose e contro-dimostrazioni.
L’amministrazione Trump ha dichiarato che la presenza delle truppe è necessaria per proteggere le proprietà federali e che l’invio di agenti supplementari del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale non compromette l’applicazione delle leggi sull’immigrazione in altre aree del Paese.
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