Turchia: condannati a 24 anni gli assassini di Mattia Ahmet Minguzzi: assolti altri due minori imputati

Una corte di Istanbul ha condannato martedì a 24 anni di carcere due dei 4 imputati per l'assassinio di Mattia Ahmet Minguzzi, a conclusione del processo di primo grado cominciato lo scorso aprile.
Gli imputati hanno appreso il verdetto in videoconferenza. Sono minorenni, identificati come B.B. e U.B.Altri due imputati che si trovavano con gli assassini nel giorno dell'omicidio, indicati come M.A.D e A.Ö, sono stati assolti e rilasciati, ma la Procura ha annunciato che ricorrerà in appello.
"Nell'udienza tenuta dal tribunale il 21 ottobre 2025, è stato deciso che i minori spinti al crimine siano condannati a 24 anni di reclusione per il reato di omicidio volontario", ha scritto la Procura in una nota, "in conformità con gli articoli 82/1-e, 31/3,63 del Codice penale turco e l'articolo 37/1 e la continuazione della loro detenzione".
La morte del ragazzo italo-turco, accoltellato nella zona di Kadıköy il 24 gennaio mentre andava a fare acquisti sportivi, è stato molto seguito in Turchia. Tante persone hanno assistito all'ultima udienza presso il Tribunale penale minorile dell'Anatolia.
Come era morto Mattia Ahmet Minguzzi
Il padre di Mattia Ahmet, lo chef italiano Andrea Minguzzi, e la madre Yasemin Minguzzi, una nota violoncellista, così come l'opinione pubblica, avevano invocato il massimo della pena per gli assassini, come è avvenuto, senza sconti dovuti alla minore età.
"È una vittoria amara", ha commentato al Corriere della Sera **Andrea Minguzzi, "**nulla ci restituirà nostro figlio. Ma ora almeno possiamo dire che la verità è stata ascoltata. Anche se aver assolto due dei quattro imputati non lo troviamo giusto. Erano arrivati insieme agli altri e insieme hanno pedinato Mattia. E soprattutto, alla fine, hanno riso insieme di quello che avevano fatto".
Molti utenti sui social media hanno fortemente criticato la terminologia che si usa in Turchia di "bambini trascinati nel crimine" e hanno sostenuto di processare i minori in alcuni casi come "autori" del reato se non addirittura come dei criminali adulti.
Il quindicenne era stato accoltellato 5 volte dall'allora coetaneo B.B e dal 16enne U.B. che ha preso a calci Minguzzi, una volta caduto a terra dopo essere stato ferito.
Nella lettera di rinvio inviata dalla Procura, si afferma che i due imputati assolti erano stati incriminati per "concorso in omicidio" avendo incoraggiato gli assassini e avendoli incontrati successivamente, pure senza avere materialmente partecipato all'omicidio.
In passato il Codice penale turco prevedeva la figura del "minore autore di reato" o del "minore imputato", ma tali termini sono stati riformati nel 2005 poiché creavano la percezione che il bambino fosse un individuo da punire.
Da allora è stato adottato il principio che un minore non possa commettere un reato di propria volontà ma solo se "trascinato nel crimine" a causa di condizioni economiche, sociali, culturali o familiari, allineandosi formalmente alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo (1989) e le Regole di Pechino (1985) che raccomandano misure educative e preventive piuttosto che punizioni per i minori che delinquono.
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