Milano: arrestati 19 capi ultrà di Inter e Milan, avviato procedimento di prevenzione per i due club
Dalle prime ore di lunedì mattina è in corso una vasta operazione della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Milano. Il blitz ha portato all'arresto di 19 capi ultras.
Gli indagati sono quasi tutti riconducibili alle tifoserie ultras di Inter e Milan e i reati connessi al giro d'affari legato al contesto calcistico. Le persone sono indagate a vario titolo per associazione per delinquere, con l'aggravante del metodo mafioso, estorsione, lesioni ed altri gravi reati.
Con arresti e perquisizioni sarebbero stati azzerati i "direttivi" delle tifoserie ultras: gli agenti del Servizio centrale operativo della direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato, della Squadra mobile e della S.i.sco di Milano hanno eseguito decine di misure cautelari e decreti di perquisizione. Nello stesso contesto ulteriori misure sono state eseguite da militari del Servizio centrale investigazioni criminalità organizzata (S.c.i.c.o) e del Nucleo polizia economico finanziario della Guardia di Finanza di Milano - G.i.c.o.
Arresti ultras: chi sono i capi delle curve di Milan e Inter
Oltre alle 19 misure cautelari, tra carcere e domiciliari, firmate dal gip Domenico Santoro, sono più di 50 gli ultras delle curve di Milan ed Inter destinatari delle perquisizioni nell'inchiesta di Polizia e Gdf, coordinata dalla Procura di Milano guidata da Marcello Viola. Indagine che ha smantellato i business illeciti degli ultrà, contestando l'associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso e le infiltrazioni della 'ndrangheta nei traffici, oltre ad estorsioni e pestaggi.
Arrestati i capi ultrà milanisti Francesco e Luca Lucci, quest'ultimo immortalato nella foto risalente al 16 dicembre 2018 che lo ritrae insieme al vicepremier Matteo Salvini in occasione della festa per i 50 anni della Curva Sud all’Arena Civica. Alessandro Sticco, anche lui ultrà rossonero, Rosario Calabria, Antonio Trimboli, Nino Ciccarelli, storico capo ultrà interista, Domenico Bosa, Loris Grancini, capo ultrà della Juve, già con condanne alle spalle e da sempre vicino agli ambienti delle curve milanesi. Obiettivo delle perquisizioni anche Giancarlo Lombardi, detto il 'barone', ex capo ultrà rossonero.
Perquisita anche la casa a Pioltello, nel Milanese, di Antonio Bellocco, l'erede dell'omonima cosca della 'ndrangheta, ucciso il 4 settembre da Andrea Beretta, capo ultrà nerazzurro. Tra i presunti traffici nel mondo delle curve, su cui la Procura di Milano stava indagando da tempo, ci sono, oltre a quello della droga, anche la gestione degli affari dell'indotto dello stadio di San Siro, dai parcheggi alla vendita di gadget e panini, fino a quello dei biglietti per le partite.
Arresti ultras Milan e Inter: tra i nomi anche gli amici di Fedez
Tra le persone coinvolte nel maxi blitz del 30 settembre figurano anche Islam Hagag, noto come Alex Cologno, e Christian Rosiello, amici e bodyguard del rapper Fedez che lo scorso aprile avrebbero aggredito il personal trainer dei vip Cristiano Iovino dopo una notte in discoteca passata con l'artista di Rozzano.
Rosiello e Hagag sono accusati di associazione per delinquere finalizzata a violenze da stadio ed estorsioni. Dall'ordinanza del gip Domenico Santoro vengono a galla intercettazioni su una richiesta di Fedez, non indagato, a Luca Lucci su un "suo intervento per avere la possibilità di somministrare" una bevanda sponsorizzata dal cantante "all'interno dello stadio Meazza".
Gip: patto tifoserie Inter e Milan per gestire profitti
Secondo quanto riporta l'ordinanza di custodia cautelare per le 19 persone, emerge "il patto di non belligeranza fra le due tifoserie organizzate, a prima vista connesso ad una tranquilla gestione della vita di stadio ma, a ben vedere, caratterizzato da legami fra gli apicali esponenti delle curve al fine di conseguire profitto, in un contesto in cui la passione sportiva appare mero pretesto per governare sinergicamente ogni possibile introito che la passione sportiva vera, quella dei tifosi di calcio, genera".
In particolare, per quanto riguarda la Curva dell'Inter appare "un quadro fosco" nel quale "interessi di natura economica, speculazioni e condotte delittuose ascrivibili all'ordinaria dinamica degli stadi si coniugano con un fattore di recente emersione (ma già segnalato dalla relazione della Commissione Parlamentare Antimafia dell'anno 2017): le attenzioni della 'ndrangheta sul mondo del tifo organizzato".
Magistrati aprono “procedimento di prevenzione” nei confronti di Inter e Milan, società non indagate
Parallelamente alla maxi inchiesta sulle tifoserie organizzate di Inter e Milan, la Procura di Milano ha avviato un procedimento di prevenzione nei confronti dei due club calcistici, non indagati. Le società dovranno dimostrare in un contradditorio di aver tagliato i legami con gli ultras e di aver predisposto modelli organizzativi per evitare infiltrazioni nei business collaterali al calcio come biglietteria, parcheggi, merchandising che sono al centro dell'inchiesta.
In caso contrario i pubblici ministeri potrebbero chiedere alla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano di disporre l'amministrazione giudiziaria nei confronti dei club con l'obiettivo di affidarle a un commissario per "bonificare" la situazione.
Salvini: mafia va allontanata dagli stadi
"Ringrazio la polizia. Io vado allo stadio da quando ho 5 anni e se qualcuno usa lo stadio per farsi gli interessi suoi, poi con puzza di mafia, camorra e 'ndrangheta, va assolutamente isolato, beccato e allontanato. Quindi ringrazio le forze dell'ordine" ha dichiarato il leader della Lega Matteo Salvini a margine del convengo di Anci Lombardia.
A proposito della fotografia del 2018 con Luca Lucci Salvini ha dichiarato di avere fotografie con migliaia di persone compresi tifosi del Milan, "sperando che siano tutte persone per bene. mi fido assolutamente delle forze dell'ordine, penso anche agli scontri prima del derby di Genova. Io sono un tifoso appassionato però la violenza e la mafia devono stare assolutamente fuori dagli stadi", ha commentato il vicepremier.
Capo ultrà Inter all'allenatore Inzaghi: "Intervieni su Marotta per i biglietti"
Marco Ferdico, il capo ultrà interista finito lunedì in carcere, "ha esplicitamente chiesto a Inzaghi", l'allenatore dell'Inter, "di intervenire con la Società, o meglio direttamente con Marotta", presidente nerazzurro, "al fine di ottenere ulteriori 200 biglietti" per la finale di Champions di Istanbul del 2023. È quanto si legge nell'ordinanza cautelare sul blitz contro gli ultras che fa riferimento ad intercettazioni del maggio del 2023. Stando agli atti Ferdico avrebbe ottenuto "la promessa di Inzaghi di intercedere con i vertici societari".
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